Uomo e natura, la mostra interattiva di Nigel Dunnett con gli studenti della scuola d’arte Fantoni

La mostra è visitabile fino al 26 settembre all’ex Ateneo in Città Alta: frutto della collaborazione tra gli studenti della scuola d’arte e la manifestazione «I Maestri del Paesaggio».

Tornano a collaborare il liceo artistico della Scuola d’arte Andrea Fantoni e Landscape Festival - I Maestri del Paesaggio, la prestigiosa manifestazione culturale promossa da Arketipos, che a Bergamo ha ormai trovato casa da tanti anni . Questa volta in occasione della mostra di Nigel Dunnett, presso l’Ex Ateneo in Città Alta fino al 26 settembre .

Pensare alla realizzazione di una mostra in onore di Nigel Dunnett, importante progettista, professore all’Università di Sheffield e una delle voci più autorevoli a livello internazionale sugli aspetti ecologici, è stata per gli allievi della 4° Liceo indirizzo Architettura e Ambiente, l’occasione per riflettere sui temi cardine della poetica dell’artista.

Dunnet e i ragazzi del Liceo Artistico della Scuola d’Arte A. Fantoni

Al centro del lavoro degli studenti una profonda analisi sull’ambiente e in particolare sul legame tra uomo e natura, nel segno di un nuovo equilibrio positivo . Per raccontare e valorizzare i progetti realizzati in spazi pubblici da Nigel Dunnett, gli studenti dopo lunga documentazione, hanno evidenziato l’importanza concettuale anche dei piccoli luoghi dove vivere l’esperienza diretta del rapporto con la natura, sia con l’azione diretta che in un corto circuito tra reale e virtuale, cui sono state utili molte immagini.

In occasione dell’apertura Dunnet ha incontrato gli studenti stando a stretto contatto con loro e instaurando con tutti un rapporto di tipo personale, interagendo con l’allestimento con semplicità e curiosità: «È questo un progetto – spiega Alessandra Burini che, insieme a Diana Conte, ha coordinato le attività – che nasce insieme ad altre collaborazioni instaurate per il Percorso per le competenze trasversali e l’orientamento e che ha visto l’importante collaborazione di Salvatore Falci, docente dell’Accademia Carrara. Grazie ad attività di alternanza come questa i ragazzi riescono a vivere direttamente la realtà aziendale e culturale del territorio, concretamente si misurano in un contesto lavorativo . Entrare in contatto con un artista di spessore internazionale è stata per loro un’opportunità per vivere il percorso di formazione intenso, non solo attraverso le conoscenze apprese sui libri bensì tramite un’esperienza emotiva, vissuta insieme a tutto il team di lavoro, che ha fatto crescere la loro sensibilità verso la dimensione sociale e l’importanza di essere cittadini».

L’articolato progetto ha visto impegnati i ragazzi in un lavoro lungo e complesso, sia a distanza che in presenza. Cuore dell’attività è stato il mese di marzo con la creazione team e il confronto con partners, la rilevazione e la documentazione delle piantine e dei progetti di Nigel Dunnet, la fase ideativa, la realizzazione dei rendering e del modellino in scala, la restituzione progetto presso l’ex Ateneo ai partners . A settembre è seguito l’allestimento, insieme all’artista, degli spazi dell’ex Ateneo in Città Alta.

Salvatore Falci è stata una guida artistica e non solo per i giovani studenti: «I ragazzi – spiega – sono già sensibili al tema dell’ambiente e della tutela della natura, abbiamo solo dovuto aiutarli a declinare il loro progetto in modo che questo sentimento potesse essere veicolato, diventando di tutti. Il progetto è stato costruito con in lavoro intenso di collaborazione, dal brain storming iniziale si sono emersi spunti che hanno dato il via ad altre idee, e così via. La sovrapposizione di stimoli e suggerimenti ha fatto sì che il lavoro diventasse di tutti, indipendentemente dalla paternità dell’idea di partenza, il risultato è corale e partecipato. Il nostro ruolo è stato quelli di sostenere questi giovani artisti, senza pretendere di conoscere i loro desideri e le loro istanze perché sono unici nella loro età e personalità. Condividere questa esperienza su un tema profondo come quello ambientale, ci ricorda che noi siamo Natura e che amarla significa amare i giovani che sono vita e Natura stessa».

L’allestimento

Per sensibilizzare il visitatore sono state pensate delle installazioni di diverso tipo. Nell’allestimento si trovano infatti delle postazioni in cui è richiesta l’interazione del visitatore, altre invece in cui non è necessaria nessuna azione ma al contrario è l’installazione stessa ad interagire con l’uom o . In questo modo non sono fornite solamente informazioni, ma soprattutto sensazioni e emozioni. Lo storico ed elegante spazio dell’Ex Ateneo in Città Alta, a fianco del Duomo è suddiviso in 3 parti . Nella prima, una sorta di introduzione, il visitatore entra in contatto diretto con i temi della natura e della terra.

Nella seconda, la più ampia, è lasciato spazio a diversi box per differenti installazioni da Prato tridimensionale dove i fiori simboleggiano la cura che dobbiamo avere nei confronti degli esseri viventi, a Giardino infinito realizzato grazie ad una serie di specchi utili a realizzare un ambiente senza confini, a Paradiso floreale un progetto emozionante dove sono presenti fiori pendenti dal soffitto i quali grazie ad uno specchio sul pavimento rendono il visitatore parte dell’esposizione, a La campagna; a Mille sfaccettature; con protagonista l’acqua, a Il verde di corsia.

Il Team

Alla guida del progetto l’artista Salvatore Falci, docente presso l’Accademia Carrara con il supporto dei docenti Luca Pedone, Barbara Ventura, Sofia Fratelli, Martina Cosa, Alessandra Burini (referente PCTO) e Diana Conte (referente PCTO)

Allievi di Architettura e ambiente: Annagiulia Bertoli, Giorgia Cugini, Anna Lorenzelli, Orietta Orietta, Giovanni Mazza,Francesco Patroni, Beatrice Rimoldi, Sofia Savchenko.

Come visitare la mostra

dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 21.00.

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