Gatti, buchi neri e sport: ecco l’anticonformista Hack

Scuole. Federico Taddia giovedì presenta on line il suo libro dedicato all’amica scienziata: «Irriverente, timida, testarda e controcorrente».

Nuovo appuntamento nell’ambito del Concorso «Libri per sognare 2023», ideato dal Gruppo librerie e cartolibrerie di Ascom Confcommercio Bergamo, rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo grado delle scuole statali e paritarie bergamasche e anche bresciane nell’anno in cui le due città sono Capitale della Cultura.

Dopo l’incontro online del 16 marzo, giovedì 23 e giovedì 30 marzo (dalle 11 alle 12) sarà ancora protagonista, sempre via web, Federico Taddia con il suo libro «Nata in via delle Cento stelle» (Mondadori, pp. 182, euro 16, età di lettura dai 9 anni), dedicato all’amica e celebre scienziata Margherita Hack. Esperto di tematiche scientifiche, Taddia ha contribuito a divulgarle in televisione e alla radio come autore, conduttore, giornalista e saggista; ha frequentato e conosciuto l’astrofisica italiana della quale è stato collaboratore e di cui, a giugno, ricorrono i dieci anni dalla morte. Un rapporto intenso che gli ha consentito di scrivere – con un linguaggio semplice, ma capace di emozionare – questo volume scandito da dodici capitoli. Ciascuno si apre descrivendo una stella: dodici stelle del firmamento per scoprire, in altrettante tappe, la biografia della «più simpatica, ribelle e spettinata astrofisica di tutta la Via Lattea». Una dozzina di corpi celesti – scelti fra miliardi – per la «Signora delle stelle» capace di raccontare l’universo con semplicità e con passione.

Quale profilo della scienziata, nata a Firenze nel 1922 proprio in via delle Cento stelle, emerge da questo libro? Quali erano i suoi sogni?

«È riduttivo parlare della vita di Margherita, è più corretto parlare delle vite di Margherita: scienziata, ricercatrice, divulgatrice, professoressa, atleta, ciclista, animalista, gattara, attrice, moglie, figlia, direttrice. Insomma, tantissime facce: tutte coerenti, interessanti, spiazzanti. Tutte semplici e rigorose. Margherita era una donna felice perché si accontentava di quello che aveva e di quello che era. Il suo unico sogno era poter vincere una medaglia alle Olimpiadi. Tutto il resto se lo è costruito giorno per giorno, con impegno e costanza, guardando al futuro non come un sogno ma come una grande opportunità per le tante cose ancora da scoprire e conoscere».

Cosa troviamo nella galassia di Margherita Hack? Come recita il sottotitolo del suo libro, gatti, biciclette e… parolacce?

«Troviamo le sue tante vite. Il suo essere bambina scatenata e scapestrata; il suo essere studentessa per nulla modello; il suo essere sportiva e irriverente, timida e controcorrente, antifascista e testarda. Troviamo la strada – imprevista – che l’ha portata alle stelle, il suo incontro con il marito Aldo, i viaggi che faceva in giro per il mondo da un osservatorio all’altro; troviamo i suoi gatti e cani; troviamo le stelle che tanto ha amato e i buchi neri che tante volte ha spiegato».

Lei scrive che ricordare Margherita Hack è «un dovere nei confronti delle nuove generazioni, per dare a ragazze e ragazzi la possibilità di specchiarsi in una persona che, ancora oggi, può dare consigli». Quali, in particolare?

«Margherita è nata 101 anni fa, ma era avanti cento anni. I suoi insegnamenti sono attuali e necessari, urgenti e moderni. Ragazze e ragazzi si possono riconoscere in lei perché è credibile, autorevole, una maestra nel senso bello del termine. Margherita in tutta la sua vita ha testimoniato la difesa degli ultimi, il valore dell’errore e l’importanza dello sbaglio, la fatica e la gioia nel credere in se stessi, il bisogno di realizzarsi seguendo le proprie passioni e aspirazioni. Margherita stava con gli ultimi, ci metteva la faccia, non si tirava indietro: è un modello, positivo, gioioso e vorticoso».

Il testo è corredato dalle illustrazioni di Marianna Balducci e da un contributo di Daria Guidetti dell’Istituto nazionale di Astrofisica. In che modo valorizzano ulteriormente il suo lavoro?

«A Daria Guidetti, bravissima astrofisica e divulgatrice, ho chiesto di fare una scheda delle dodici stelle che “raccontano” Margherita: brevi presentazioni, ricche di curiosità, poche righe che esprimono tutto il fascino dello studio del cosmo. A Marianna Balducci, invece, una delle più estrose e raffinate illustratrici italiane, ho chiesto di giocare con dodici fotografie estrapolate dall’archivio personale della Hack: un lavoro straordinario, divertente e poetico, un vero elogio all’arte e alla fantasia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA