Storie di coraggio dalle Olimpiadi di ieri e di oggi

La storia delle Olimpiadi non è fatta soltanto di record e di medaglie. Nel nome dello sport si compiono imprese piene di coraggio, solidarietà e speranza, che a volte si svolgono lontano dai riflettori.

Ne parla «L’atlante dei sogni olimpici. 34 storie incredibili di campioni e campionesse che non hanno mollato mai» di Antonio Padilla (De Agostini), giornalista e storico. La prefazione è affidata alla campionessa paralimpica Bebe Vio, esempio di resilienza: «Sono racconti - scrive - che ispirano, che esortano a non mollare. Lo sport aiuta proprio a mettersi in gioco, a credere in se stessi, a sfidare i propri limiti e a non abbattersi dopo una sconfitta».

Tanti personaggi, famosi e meno noti, da Dorando Pietri a Nadia Comaneci, per raccontare il senso più profondo delle Olimpiadi. Torna alle radici dei Giochi, nell’antica Grecia, «L’importante è vincere» (Feltrinelli). Gli autori sono Eva Cantarella, studiosa del mondo antico, ed Ettore Miraglia, giornalista sportivo. Raccolgono aneddoti e di curiosità, mettendo a confronto campioni del passato e del presente.

La serie di «Olympia kyklos» (Star Comics) di Mary Yamazaki spazia con libertà e fantasia dalla Grecia antica al Giappone moderno, fra filosofia, sport e cultura. Usa il linguaggio veloce e accattivante della graphic novel senza trascurare l’accuratezza storica.

Vale la pena di scoprire, infine, «Un cuore da campione» di Roberto Riccardi (Giuntina), che ripercorre in modo coinvolgente la storia di Ludwig Guttmann, inventore delle Paralimpiadi: un’avventura coraggiosa che ha cambiato lo sguardo sullo sport, associandolo a parole come solidarietà e inclusione e alla bellezza delle relazioni umane.

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