Trovare l’America nei luoghi più strani. Ecco la guida made in Bergamo - Foto

La novità. «American trash» è la prima opera dei giornalisti Matteo Spini e Laura Sirtoli: hanno unito scrittura e passione per i viaggi «on the road».

Un pullman piantato nel terreno, una capra sindaco, una statua di pinguino gigante. Una marmotta meteorologa protagonista di un film, una sequoia da attraversare in auto, una grande balena blu immersa in uno stagno. E, ancora, una baracca che sovverte le leggi della fisica, un cimitero di gusti di gelato, l’eldorado degli amanti degli ufo. Una collezione di luoghi apparentemente senza senso, che in fondo un senso ce l’hanno eccome e vanno a rappresentare uno scampolo di cultura folk americana.

L’America più strana

Lo sfondo, in effetti, non può che essere quello degli Stati Uniti, la patria di questo genere di cose: un on the road americano che si rispetti non porta in dote solo highway infinite e paesaggi mozzafiato, ma anche le immagini più insolite. Lo sanno bene i bergamaschi Matteo Spini e Laura Elisa Sirtoli (cronisti sportivi su queste colonne), che negli anni si sono specializzati in lunghi viaggi attraverso la nazione a stelle e strisce: in sette coast to coast hanno abbattuto il muro dei centomila chilometri alla guida, completando tutti e cinquanta gli stati proprio la scorsa estate, con l’Alaska. Oltre a visitare parchi, deserti, canyon e meraviglie naturali, si sono lasciati attrarre da quella realtà così insolita, dall’anima trash. E si sono decisi a scrivere un libro che la racconta nei dettagli: una sorta di guida che svela i luoghi più strani d’America. «American Trash» (edito da Alba Edizioni) sarà presentato domenica 13 novembre alle 16,15 a Chiari (Bs), in occasione della Rassegna della Microeditoria Italiana.

American Trash si propone non solo come guida di viaggio, ma anche e soprattutto come inedita antologia di immagini e storie insolite

Guida fotografica

La guida è impostata come una sorta di ideale classifica dei cinquanta luoghi più folli: si spazia un po’ per tutta America, dal Nevada al Vermont, dalla Florida all’Alaska, passando per West Virginia, Nebraska e via dicendo. Ogni capitolo presenta una doppia pagina: da una parte ci sono racconto e descrizione di ogni attrazione, le storie che si celano alle sue spalle, le coordinate per raggiungerla e ogni tipo di informazione, dall’altra una serie di fotografie, tutte scattate dagli autori, che hanno visitato ognuno di quei luoghi bizzarri dispersi per il continente. L’aspetto fotografico è preponderante: American Trash si propone non solo come guida di viaggio, ma anche e soprattutto come inedita antologia di immagini e storie insolite. Chi si butta nella consultazione non deve per forza avere in programma un viaggio americano sulle rotte meno battute, ma può divertirsi a sfogliare il libro sapendo che non si spingerà mai in macchina per migliaia di chilometri solo per andare a vedere una serie di fagiani giganti in North Dakota.

Cinquanta e oltre

D’altronde una cosa del genere, effettivamente, la farebbero forse solo Matteo Spini e Laura Sirtoli, che da più di un decennio hanno cominciato la loro particolare «missione», facendo incetta di improbabili cartoline. Sono amanti dei viaggi (si sono sposati a Bora Bora, nel 2018) e hanno girato un po’ ovunque, ma la loro grande passione restano gli Stati Uniti e per questo motivo trascorrono la maggior parte delle estati Oltreoceano, a bordo di un fuoristrada sulle strade più polverose. «Il libro non era in programma ed è nato per caso - racconta Spini -: a fine 2019 mi proposero di scrivere un volume di argomento calcistico, ma rifiutai, rendendomi conto che non avrei potuto aggiungere niente di mio e che sarebbe stata una cosa già vista. Qui, viceversa, abbiamo avuto la possibilità di proporre qualcosa di diverso, in cui noi possiamo raccontare storie che nessuno conosce. Durante il lockdown, per gioco, abbiamo cominciato a scrivere: poi c’è stato il contatto con la casa editrice e infine abbiamo voluto completare l’opera la scorsa estate, dopo l’ultimo viaggio».

I luoghi non sarebbero solo cinquanta: «I capitoli erano originariamente cento, poi abbiamo effettuato una selezione per alleggerire la guida. Chissà che il materiale non possa tornare utile per un secondo volume. Volendo, poi, potremmo scrivere di luoghi simili in giro per il Mondo: ne abbiamo visti ovunque, dall’Australia alla Namibia, ma pure in Italia. Da scherzi geografici a micronazioni, da statue giganti a città fantasma. Il top restano gli States e per questo abbiamo voluto raccontare quella realtà».

Micronazioni, dinosauri, ufo

Una novità: American Trash è il compendio di un’infinità di luoghi e storie che in precedenza si potevano trovare solo su internet o al massimo su qualche volume straniero. «Prima di ogni viaggio, trascorriamo mesi a fare ricerche: scovare qualcosa di inedito rappresenta una soddisfazione sempre maggiore», continua Spini.

Per chiudere, qualche anticipazione. Il numero uno della lista è la Republic of Molossia, la più spettacolare delle micronazioni: un signore ha deciso che la sua casa in Nevada sarebbe diventata stato indipendente e si è inventato moneta, banca, ufficio postale e programma spaziale. Poi c’è Clay Henry V, il sindaco-capra di Lajitas, paesino texano al confine con il Messico, ultimo esponente di una dinastia di sindaci-capre bevitori di birra.

Quindi un parco in cui i dinosauri mangiano soldati della guerra di secessione, la porta dell’Area 51, automobili conficcate nel terreno, negozi vudù, una casa in cui vive tutta una città, la caserma dei Ghostbusters e la palla di spago più grande del mondo: qualcosa si è visto in film o videogiochi, molto non è nemmeno immaginabile. Tutto tremendamente trash. E americano.

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