Dolore per Diego, morto nello schianto sull’Asse: «Un collega solare e cordiale». Domani l’ultimo saluto a Bergamo

IL LUTTO. Il ricordo dell’Italcementi, dove l’ingegnere Diego Kodric, vittima martedì di un tragico incidente all’altezza di Presezzo, aveva lavorato fino allo scorso settembre.Il funerale verrà celebrato venerdì 2 febbraio alle 10 nella parrocchia di Borgo Santa Caterina a Bergamo.

«Diego Kodric ha lasciato in tutti noi l’immagine di una persona gentile e solare, capace di farsi apprezzare sia personalmente che professionalmente da tutti quanti hanno avuto l’occasione di incontrarlo in azienda. Da parte di tutti i colleghi è molto vivo un sentimento di cordoglio e di vicinanza alla sua famiglia». Questo il ricordo di Italcementi del papà di 52 anni morto tragicamente martedì mattina sull’Asse interurbano, all’altezza di Presezzo, nell’abitacolo della sua Renault Kadjar finita frontalmente contro un’auto e poi avvolta dalle fiamme.

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Ingegnere progettista

Kodric era ingegnere progettista, laureato al Politecnico di Milano: aveva lavorato all’Italcementi per oltre ventun anni, dal giugno del 2002 fino al settembre scorso, quando si era licenziato per intraprendere la strada dell’insegnamento. Prima aveva lavorato nella sede di via Camozzi e poi al Kilometro Rosso. Prima di approdare all’Italcementi, Diego Kodric era stato impiegato per due anni come tecnico commerciale a capo dell’area Sud Italia per una ditta di Monza, la «Sterling Fluid System Italia Spa». Il ricordo tra i colleghi è ancora vivo e grande la commozione per quanto accaduto. La famiglia si è invece chiusa nel più riservato dolore, anche per tutelare le due bambine di Diego e della moglie: il cinquantaduenne abitava con la famiglia in una palazzina del quartiere Finardi, in città.

Il funerale verrà celebrato venerdì 2 febbraio alle 10 nella parrocchia di Borgo Santa Caterina in città.

La Procura ha subito disposto il nulla osta alla restituzione del corpo di Kodric ai famigliari: non è stata infatti disposta l’autopsia. Sulla dinamica di quanto accaduto martedì mattina lungo l’Asse non ci sarebbero infatti molti dubbi: Diego Kodric ha invaso la corsia opposta di marcia e si è scontrato frontalmente con il mezzo pesante che arrivava dalla direzione opposta e il cui conducente, un ucraino di 46 anni, è rimasto illeso. Sotto choc, quest’ultimo è sceso dal suo mezzo per accertarsi delle condizioni dell’automobilista, ma in meno di un minuto la vettura è stata avvolta dalle fiamme e per il cinquantaduenne non c’è stato più nulla da fare.

Morto nel rogo dell’auto

Non si saprà invece probabilmente mai perché la Renault – che viaggiava da Lecco verso Bergamo – abbia invaso la corsia opposta di marcia: forse per un malore improvviso di Kodric, oppure per una distrazione che si è rivelata fatale. Il cinquantaduenne è morto carbonizzato nel rogo della sua auto, domato dai Vigili del fuoco, e per identificarlo la polizia stradale di Treviglio ha dovuto effettuare alcuni riscontri su un mazzo di chiavi trovato all’interno dell’abitacolo ormai ridotto a una carcassa.

L’incidente si è tra l’altro verificato non lontano dal punto in cui era entrato in azione «Fleximan» e aveva tagliato il palo che sorreggeva il nuovo autovelox di Bonate Sopra: benché in questo incidente – così come nel precedente del 20 gennaio, in cui perse la vita la studentessa ventiseienne Martina Viscardi – pare non c’entrare l’alta velocità, è chiaro che l’Asse rappresenta una delle strade della nostra provincia dove si registrano più incidenti e dove ogni genere di dispositivo che possa in qualche maniera attenuarli non può che essere ben accetto.

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