Revisione dei ponti bergamaschi
Richieste per 26, solo uno in sicurezza

C’è ancora tanto, tantissimo da fare per la messa in sicurezza dei ponti che nella Bergamasca sono considerati in condizioni critiche. Dei 26 individuati nel 2018, dopo il crollo del ponte Morandi di Genova, come quelli con le maggiori criticità, solo uno è stato messo in sicurezza.

Su un altro sono in corso i lavori, per cinque ci sono i finanziamenti necessari e si sta procedendo con la relativa progettazione. Per tutti gli altri invece siamo ancora al punto di partenza.

Così risulta dall’elenco dei viadotti che la Provincia due anni fa aveva inviato al ministero dei Trasporti e delle infrastrutture in risposta ad una lettera del Dicastero spedita il 20 agosto (il Ponte Morandi era crollato il 14) a tutte le Province lombarde rivolgendo l’invito «per le opere di competenza stradali, ferroviarie e idrauliche di rappresentare entro e non oltre il primo settembre i principali interventi ritenuti necessari classificati in ordine di priorità sulla base di una valutazione di rischio». In pratica a Via Tasso il governo chiedeva di definire gli interventi urgenti le emergenze sul territorio bergamasco. E per le quali, quindi, c’era bisogno di finanziamenti. La Provincia aveva subito provveduto ad inviare l’elenco (era stata la prima in Italia) che conteneva la segnalazione di 26 ponti con una richiesta di più di dieci milioni di euro di finanziamenti.

Due anni fa la lista
E ora che il nuovo ponte di Genova (fra una polemica e l’altra su chi dovrà gestirlo) si avvicina all’inaugurazione, è venuto il momento di fare un bilancio sullo stato di esecuzione di questa lista inviata a Roma due anni fa. E il risultato si può dire che non sia particolarmente positivo. Al momento, infatti, solo il ponte a Valnegra sulla provinciale 2 è stato messo in sicurezza e solo a Strozza, sul ponte sulla provinciale 14 «Valle Imagna», sono in corso i lavori (del costo di circa 300 mila euro). Hanno avuto invece i necessari contributi statali ed è in corso la progettazione (con esecuzione dei lavori prevista fra il prossimo anno e il 2022) gli interventi di sistemazione per i ponti della ex ss 472 «Bergamina» sulla linea ferroviaria Milano-Venezia (costo 650 mila euro), a Ponte San Pietro sul fiume Brembo della ex statale 342 (costo 1,5 milioni), a Canonica sull’Adda della provinciale 525 (costo complessivo della sistemazione 1,2 milioni ma si procederà con una prima messa in sicurezza da 600 mila euro), a Sedrina della ex statale 470 (costo 4,5 milioni di euro: si tratta dell’intervento più costoso previsto) e, infine, della provinciale 184 sul Brembo a Brembate (costo 400 mila euro).

Contributi straordinari
Questi interventi sono stati finanziati grazie ai contributi straordinari ottenuti da Via Tasso nell’ambito del bando per i «territori del bacino del Po» e dal contributo statale che proprio dal 2018 lo Stato ha iniziato a trasferire alle Province. Per quella di Bergamo era stato di 1,9 milioni nel 2018, salendo poi a 4 nel 2019 e nel 2020 a 4,7. Tanti? «No pochi - affermano dal settore Viabilità - per le manutenzioni che non possono riguardare ovviamente solo i ponti, noi avremmo bisogno di almeno 15 milioni di euro l’anno». Fortunatamente dal 2021 al 2023, ultimo anno in cui per ora sono programmati finanziamenti statali, il contributo è destinato a salire: sarà di 5,5 l’anno prossimo, di 7,7 nel 2022 e nel 2023: «E diciamo che con 7 milioni all’anno a disposizione - aggiungono ancora dal settore Viabilità - qualcosa di più consistente lo puoi fare». E non a caso fra il 2021 e il 2023 è prevista la messa in sicurezza di altri quattro ponti della lista inviata nel 2018 a Roma: quelli sulle provinciali 39 a Gaverina Terme, 2 a Valleve, 671 a Vertova, 25 a San Giovanni Bianco/Taleggio con l’aggiunta di altri due, quello sulla 80 a Viadanica e sulla 28 ad Algua.

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