Stefania, proseguono le indagini: sull’auto tracce positive al luminol

MAPELLO. Un uomo la accompagnava a casa negli ultimi mesi. La Fiesta lasciata nel parcheggio la chiave del giallo.

Un uomo misterioso sarebbe comparso negli ultimi mesi nella vita di Stefania Rota, la 62enne trovata morta il 21 aprile nella sua abitazione di via XI Febbraio a Mapello. È la voce che circola tra la cerchia di conoscenti della donna e sulla quale gli inquirenti hanno puntato la propria attenzione nell’ambito di un’inchiesta aperta per omicidio volontario a carico di ignoti. Un amico con il quale non è escluso intercorresse una relazione sentimentale, ma che Stefania, molto riservata, aveva scelto di non presentare alle persone che frequentava. A Mapello nessuno ricorda di fidanzamenti, la donna era nubile, faceva rare apparizioni in paese e tra la sua compagnia, sembrava essersi cercata una solitudine urbana dopo la morte dei genitori con cui aveva vissuto. Nessuno infatti per quasi due mesi s’è preoccupato non vedendola. Pensavano fosse al mare ad assistere un anziano.

Ma pare che non fosse passata inosservata quell’auto con un uomo al volante, che nei mesi scorsi andava a prendere Stefania davanti all’abitazione di via XI Febbraio e poi la riaccompagnava a casa. C’entra qualcosa con la morte della donna, questo Mister X? È il rovello su cui stanno lavorando i carabinieri di Bergamo e il pm Letizia Ruggeri. Che, a dire il vero, non hanno ancora escluso del tutto la morte per cause naturali. Un malore improvviso che ha provocato la caduta nel soggiorno. È riversa sul pavimento del soggiorno che è stata trovata: indossava ancora un vecchio cappotto di loden e le scarpe. Segno che si apprestava a uscire o era appena rincasata.

L’autopsia, anche in virtù delle condizioni in cui è stato trovato (dopo quasi due mesi) il cadavere, non ha fornito elementi definitivi, tanto che il pm ha disposto ulteriori accertamenti.

La chiave è l’auto

La chiave del giallo potrebbe rivelarsi l’auto di Stefania, una Ford Fiesta del 2014 trovata parcheggiata in via Foscolo, davanti alle scuole elementari, a 150 metri dall’abitazione della 62enne. L’assessore Silvano Ravasio, che abita in zona, dice di averla notata con un finestrino semiabbassato a fine febbraio e di averla segnalata alla polizia locale. Ma la vettura non risultava rubata e quindi nessuna anomalia era emersa dal controllo. «Stefania mai avrebbe lasciato la macchina lì, lei la parcheggiava sempre in cortile o nel box», sottolinea Davide Fantoni, 78 anni, capogruppo onorario degli alpini di Mapello e vicino di casa della donna.

Cosa manca

Se a questo si aggiunge che dalla casa mancavano le chiavi della Fiesta, così come la borsetta e il cellulare, diventa logico supporre che qualcuno abbia spostato la vettura in via Pascoli nel tentativo di far credere, come poi è successo, che Stefania fosse al mare. L’auto è stata ritrovata già nei primi giorni dell’indagine, ma non è escluso che i carabinieri l’abbiano volutamente lasciata parcheggiata e tenuta monitorata, nella speranza che qualcuno si palesasse per utilizzarla. Non è accaduto, ma nell’abitacolo sono state trovate tracce che ora sono al vaglio degli investigatori. Tracce che hanno reagito al luminol e che dunque potrebbero essere organiche, in primis sangue. Anche se il reagente utilizzato dalla Scientifica dei carabinieri può dare esiti positivi pure in presenza di qualche materiale inorganico, tipo la ruggine.

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