
La domenica del villaggio
Lunedì 20 Ottobre 2025
Lo svincolo giusto nel grande traffico del Campionato
L’ANALISI. È mancato solo il gol, ed è uno scherzo del destino nel giorno in cui – al meglio della condizione o in via di recupero, ma comunque arruolabili – per la prima volta Ivan Juric si è trovato a disposizione tutta l’impressionante potenza di fuoco di cui dispone questa Atalanta.
Leggete il tabellino riportato nelle pagine successive: De Ketelaere, Sulemana e Lookman nella formazione iniziale, Krstovic e Maldini entrati a gara in corso, Samardzic e Scamacca rimasti in panchina per tutto il match, con un occhio anche ai prossimi impegni ravvicinati. Forse persino il Gasp, che nella richiesta di attaccanti era quasi bulimico, e oggi a Roma deve barcamenarsi fra Dovbyk e Ferguson, guarda con un pizzico di invidia al suo successore. Eppure domenica 19 ottobre contro la Lazio l’Atalanta ha costruito tanto, ma le è mancato il gol. Di più: è rimasta senza segnare in campionato proprio nel giorno in cui ha avuto per la prima volta a disposizione il suo intero arsenale offensivo. Finora, anche in emergenza, aveva sempre fatto gol. Ma non c’è bisogno di cercare troppe spiegazioni: è il calcio.
Succede che il portiere avversario Provedel (stuzzicato dal duello a distanza in chiave azzurra con il dirimpettaio Carnesecchi) sfoderi una serie di parate decisive. Succede che Sarri, allenatore giochista per definizione, faccia di necessità virtù e costruisca il match sulla solidità della sua difesa. Succede che i pali (in questo inizio di stagione non certo amici dei nerazzurri) stavolta dicano di no a Zappacosta. E il bicchiere del pareggio resta mezzo vuoto, per un’Atalanta che scende all’ottavo posto ma resta comunque nel gruppone che si giocherà i traguardi nobili della stagione e mostra di essere in piena salute e in costante crescita. Resta, ma lo diciamo solo alla fine per evitare di passare per ottimisti a tutti i costi, anche l’unica squadra imbattuta della Serie A dopo la caduta della Juve a Como.
Non è un dettaglio in un campionato in cui tutti possono perdere con tutti. «Dobbiamo decidere dove andare», aveva detto Juric alla vigilia, aggiungendo che non avrebbe firmato per un altro pareggio. Ma un pareggio così, se ancora non ti dice dove devi andare, ti dice però che lo svincolo che hai imboccato è quello giusto: si tratta solo di azzeccare l’uscita in mezzo al grande traffico.
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