Cancro e chemioterapie, nuovi spazi per i malati alla Casa di cura San Francesco

Il PROGETTO. In sinergia con il «Papa Giovanni». Open space e postazioni grazie ai fondi raccolti dall’Accademia dello Sport per la Solidarietà.

Un progetto sinergico tra l’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo e la Casa di cura San Francesco permetterà di potenziare le cure chemioterapiche riducendo i tempi di attesa dei malati oncologici, grazie ai fondi raccolti sotto la regia dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà. A causa della pandemia, che dal 2020 ha duramente colpito in particolare il territorio bergamasco, molti controlli e tante visite sono state rinviate, penalizzando la parte della prevenzione. L’eredità del Covid sta purtroppo mostrando in questi mesi i suoi effetti sulla popolazione, con tante diagnosi di neoplasie che vanno curate nel più breve tempo possibile.

L’open space

«Se prendiamo in esame l’ultimo anno, tocchiamo con mano come sia triplicata l’attività legata alle cure chemioterapiche, seguite dal responsabile del reparto di Oncologia, Antonello Quadri – rivela Antonello Zangrandi, direttore generale della Casa di Cura San Francesco di Bergamo –. Seguendo la volontà delle Suore Cappuccine di Madre Rubatto, particolarmente attente al sociale e a generare servizi nell’interesse della popolazione, abbiamo deciso di sistemare il vecchio laboratorio che è ormai in comune con la Casa di cura Palazzolo, e di creare un open space con nuove postazioni dedicate ai malati oncologici. Si tratta di un progetto particolarmente rilevante, realizzato insieme all’ospedale Papa Giovanni XXIII, con cui abbiamo una convenzione – conclude Zangrandi –. La struttura ospedaliera ci fornisce i farmaci necessari per le infusioni ai pazienti, che vengono somministrate nella nostra struttura. L’obiettivo consiste nell’accogliere circa 25 persone in più ogni settimana per garantire il maggior numero di terapie ai pazienti oncologici di Bergamo e provincia». Il nuovo direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII, Francesco Locati, ha confermato il progetto portato avanti nei mesi scorsi dall’ex direttore sanitario Fabio Pezzoli. «Si tratta di una collaborazione innovativa per ottenere il massimo beneficio nell’interesse dei pazienti – fa presente Locati –. La presa in carico immediata della persona, alla quale vengono somministrate le terapie, può modificare in maniera significativa il decorso delle malattie. Si tratta di un grande progetto di collaborazione, un vero modello per altre iniziative analoghe che puntano nella direzione del massimo beneficio possibile, in particolare per andare incontro ai malati oncologici». L’Accademia dello Sport per la Solidarietà si è subito attivata per contribuire economicamente alla realizzazione della nuova struttura per malati oncologici alla Casa di Cura San Francesco.

Raccolta fondi

«Da dicembre a oggi abbiamo organizzato tre conviviali per raccogliere parte dei fondi necessari – commenta Giovanni Licini, fondatore dell’Accademia –. Dal 1976 abbiamo destinato 2,8 milioni di euro sul territorio, mentre quest’anno abbiamo deciso di supportare l’allargamento del reparto di Oncologia day hospital della Casa di Cura San Francesco. Ringraziamo tutti coloro che ci stanno supportando, dalla Regione Lombardia a tutte le istituzioni, dal Volley Bergamo 1991 al cantante Roby Facchinetti, dalle tante aziende sponsor ai moltissimi donatori privati, che ci hanno permesso di raggiungere la somma di 90mila euro – conclude Licini –. Nel contempo siamo impegnati anche sul fronte della prevenzione, grazie a un accordo stipulato con il Centro di Radiologia e Fisioterapia di Bergamo, gestito da Lucia Tosini, in modo da offrire screening alle donne a prezzi convenzionati».

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