Riabilitazione post Covid
per la qualità della vita

Fondamentale il recupero quando si torna a casa. Guerini Rocco (Asst Bergamo Est): ponte con l’ospedale.

La riabilitazione post Covid-19 è necessaria per migliorare la qualità di vita dei pazienti e per ritornare alle condizioni di salute ottimali. Ne parliamo con il direttore dell’Unità Operativa di Riabilitazione specialistica dell’Asst Bergamo Est, il dottor Dario Guerini Rocco.

«Per molti mesi – spiega il medico – metà della nostra Unità operativa a Gazzaniga è stata convertita in reparto Covid. Anche trattando questa tipologia di pazienti non abbiamo mai perso l’ottica riabilitativa, sottoponendo i pazienti Covid a rieducazione respiratoria e motoria per il recupero dell’autonomia e del cammino in preparazione al rientro al domicilio nelle migliori condizioni possibili. È noto che molti pazienti malati di Covid per lunghi periodi presentano inoltre sequele multiorgano tra cui problematiche respiratorie, muscolari, psichiche, neurologiche e altro».

«Per monitorare questi pazienti nel tempo – prosegue il dottor Guerini Rocco –, all’ospedale di Gazzaniga è stato attivato l’Ambulatorio Post Covid gestito dalla nostra pneumologa Maria Zumpano. Questo ambulatorio specifico, come l’ambulatorio di supporto psicologico, coordinati dell’Asst Bergamo Est, ha l’obiettivo di prendersi cura del paziente nella fase post acuta, quando il paziente è già rientrato al suo domicilio ma molte difficoltà persistono. Nei mesi di attività di questo ambulatorio abbiamo avuto riscontro delle molteplici problematiche cliniche, psicologiche e sociali che affliggono numerosi pazienti. Ora finalmente con la chiusura del reparto Covid, è ripartita la nostra attività ordinaria dedicata a tutti i pazienti con altre disabilità, che ovviamente non sono scomparse».

Secondo lei qual è il compito della riabilitazione in questa fase post Covid?

«La riabilitazione è un importante ponte nel percorso fra l’ospedale e il territorio. Con la riabilitazione si garantisce a molti pazienti la continuità delle cure. Con questo scopo abbiamo attivato alcuni ambulatori specialistici facilitando l’accesso dai reparti per acuti e programmando la presa in carico sul territorio. Ad esempio abbiamo messo a disposizione l’ Ambulatorio Linfedema che viene effettuato presso l’ospedale di Gazzaniga. Il linfedema è una condizione generalmente progressiva caratterizzata da accumulo di linfa prevalentemente a livello del derma per un’incapacità del sistema linfatico di riassorbirla completamente. Nella maggioranza dei casi questa incapacità è dovuta all’asportazione di linfonodi a causa di chirurgia oncologica oppure alla radioterapia. Ci possono essere anche casi di linfedema primario ad origine genetica o idiopatica. Da un anno stiamo portando avanti un progetto di presa in carico precoce dei pazienti iniziato nel febbraio 2020 in collaborazione con la Breast Unit aziendale dedicato alle pazienti sottoposte a chirurgia oncologica della mammella. Ultimamente la collaborazione si è estesa anche all’equipe di ginecologia oncologica dell’Asst Bergamo Est. All’ambulatorio si accede con prescrizione di visita fisiatrica che riporti sull’impegnativa come quesito diagnostico il linfedema. Per la prenotazione della visita fisiatrica è possibile rivolgersi ai Cup dell’Asst Bergamo Est o al numero verde regionale».

Avete previsto servizi per una parte importante della popolazione come quella dei bambini e degli anziani?

«Da anni svolgiamo un Ambulatorio di riabilitazione per l’età evolutiva in collaborazione con l’Uonpia di Gazzaniga. L’ambulatorio riabilitativo dedicato ai bambini è diventato un importante punto di riferimento per le famiglie e per i pediatri sia della nostra zona, ma anche a livello provinciale. Si occupa principalmente di problematiche scheletriche dei bambini e degli adolescenti (ad esempio scoliosi), ma anche di problematiche neurologiche per i pazienti afferenti alla Uonpia dell’Asst Bergamo est. Anche l’Ambulatorio geriatrico è un significativo servizio per gli anziani così severamente colpiti dalla pandemia. L’andamento epidemiologico verso un invecchiamento della popolazione non si è fermato, per cui bisogna prepararsi anche con nuovi servizi specifici. Da molti studi risulta che il bisogno principale mancante delle famiglie di pazienti non autosufficienti è quello di counselling, cioè di essere ascoltate e consigliate verso servizi opportuni in base alle capacità residue. Al nostro ambulatorio si accede con richiesta di visita geriatrica».

Quali setting prevede la riabilitazione?

«I pazienti più complicati dal punto di vista clinico-assistenziale e riabilitativo possono necessitare di setting più complessi rispetto a quello ambulatoriale, come i Mac (Macroattività Ambulatoriale Complessa) e la degenza. Ricordo la presa in carico presso l’ospedale di Gazzaniga di numerosi pazienti affetti da Sclerosi Multipla e il trattamento dell’ipertono attraverso l’attività di inoculo di tossina botulinica effettuata in regime Mac. Stiamo inoltre creando un servizio di telemedicina al fine di garantire la continuità della presa in carico per questi pazienti. Compito importante della riabilitazione è infine la valutazione funzionale, condizione necessaria per assicurare la continuità delle cure programmando l’attivazione dei diversi servizi sociosanitari sul territorio».

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