Il made in Bergamo
che fa bene all’ambiente

Nasce Miomojo, brand di borse in pelle di cactus e scarti di mela. A creare la linea una 40enne di Sarnico: «Per una moda vegan e sostenibile».

Passione, Compassione, Evoluzione. Sono parole cariche di significato quelle che stanno alla base di Miomojo, brand nato nel 2012 da un’idea di Claudia Pievani: «Designed kind è il claim di tutto il progetto: i nostri accessori nascono da materiali di recupero o organici, disegnati con amore nei confronti della natura e rispetto degli animali, fieramente vegan e cruelty-free» spiega l’imprenditrice, una 40enne originaria di Sarnico, con un background nel mondo della moda e un bagaglio di esperienze all’estero: «Dopo anni in giro per il mondo, Bergamo è la base da cui sono partita per creare un progetto mio, che mi appartenesse e raccontasse i miei valori».

I materiali selezionati per le collezioni di Miomojo nascono nel quartier generale dell’azienda, in via Autostrada a Bergamo, e novità degli ultimi tempi sono le linee in eco-pelle derivate dalla mela e dai cactus: «Siamo arrivati a questo dopo collezioni realizzate con materiali provenienti dagli scarti del caffè, le reti da pesca, la plastica riciclata, il vetro, ma anche scarti della produzione di vino, menta, mais - continua -. Siamo in continua evoluzione e ricerca». Con un progetto animalista sempre collegato al brand e al suo sviluppo: «Il 10% di ogni acquisto è destinato alla salvaguardia degli animali - spiega Claudia Pievani -. Sicuramente l’aver scoperto il lavoro appassionato di Animals Asia ed i loro sforzi per salvare gli animali maltrattati ha fortemente stimolato l’attività che è nata con Miomojo: negli ultimi 7 anni il brand ha raccolto oltre 200 mila dollari per questa organizzazione, e nel tempo abbiamo esteso il nostro sostegno ad altre organizzazioni benefiche animaliste».

E se far collimare le parole business, responsabilità ed etica è complesso, l’azienda bergamasca è determinata ad offrire un prodotto capace di sostenersi sul mercato senza tradire i suoi principi: «Per fare ciò, tutto parte dalla ricerca di nuovi materiali innovativi: inseguire il cosiddetto impatto zero non è impossibile, e fare ricerca e trovare un giusto abbinamento tra materiali sostenibili e design contemporaneo è la nostra mission». Che emerge in collezioni fresche, giovanili, ricche di fascino e con un appeal che sta conquistando i mercati esteri: «Abbiamo importanti retail internazionali che credono nel nostro marchio, il mercato di punta in Europa è quello nordico e funziona anche l’online, con gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Germania i mercati più forti. L’Italia si sta iniziando a muovere ora».

Collezioni ampie, tutte vegan, nate da materiali riciclati sempre diversi: dalle reti da pesca riciclate al vetro, dal caffè fino alla pelle a base organica di cactus e mele. «Quest’ultima vuole ridurre l’impatto negativo sull’ambiente e non consumare ulteriori risorse vergini, in modo non sostenibile. Entro il 2022, tutti i nostri prodotti saranno realizzati con materiali riciclati e sostenibili».

La collezione più innovativa, la prima linea in materiali innovativi ed altamente sostenibili, è nata proprio nel corso di quest’anno difficile a causa dell’emergenza Covid-19. «Queste borse sono realizzate con materiali parzialmente biodegradabili e organici - continua la bergamasca -. Sono fatte totalmente in Italia ed è ciò che abbiamo fortemente voluto, soprattutto dopo questa emergenza, per essere presenti nel nostro paese colpito dal Covid-19 e per rappresentare la nostra Bergamo,.

Con 12 dipendenti a Bergamo e due nell’ufficio di Hong Kong, ora Miomojo pensa al futuro: «Portare tutta la produzione in Italia per promuovere con freschezza l’italianità e una moda sostenibile e bella, e poi creare una linea di scarpe che unisca design, rispetto e affordability. Voglio continuare a creare qualcosa che sia allineato ai miei valori etici, estetici e di rispetto del pianeta e di ogni essere vivente. Qualcosa che possa contribuire ad un bene superiore».

Claudia Pievani lo ribadisce ora più che mai, ora che il sistema moda si interroga ancora di più, data l’evoluzione economica dettata dal Covid: «La qualità, la sostenibilità, l’attenzione al nostro mondo e alle sue relazioni sono la base della nostra vita - conclude -. E ora più che mai la bellezza, così come il rispetto, ci salveranno».

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