Le maschere di Franz Cancelli immerse in una sfilata di moda

L’INIZIATIVA. Domenica 21 dicembre a Luzzana la chiusura della mostra con le allieve e le modelle dell’associazione Scuola Silv con i copricapi Bal-en-tête.

Alle ore 17.30 domenica 21 dicembre nella ex chiesa di San Bernardino a Luzzana, l’associazione Amici del Museo di Luzzana ospita il finissage della mostra dell’artista e mascherero Franz Cancelli. L’esposizione delle creazioni artistiche di Cancelli, già inaugurata con un vernissage in maschera ispirato al teatro greco e al rapporto tra dionisiaco e apollineo - messo in scena dall’artista con le ballerine Laura Olivati e Simonetta Campioni, con la collaborazione di Reno Morazzini - si conclude con un’iniziativa che celebra l’eccellenza del Made in Italy attraverso arte, moda e spettacolo.

Le allieve e le modelle dell’Associazione Scuola Silv, coordinate dai formatori Micol Tiraboschi, Elisa Mazzoleni, Simone Marulli e Davide Marchesi, indosseranno gli abiti di alta moda firmati Silv con i Bal-en-tête.

Infatti l’associazione Scuola Silv, scuola di moda di Bergamo con oltre quarant’anni di esperienza nella formazione di professionisti del settore, accreditata in sezione A da Regione Lombardia, collabora con il suo direttore artistico, lo stesso Cancelli, per valorizzare una forma d’arte innovativa: la creazione dei copricapi chiamati Bal-en-tête.

«La classe quarta della scuola di moda, coinvolta in questa iniziativa che promette di stupire e incantare con creatività - spiegano gli stessi formatori - ha condotto un’approfondita ricerca sui materiali trasformati con genialità artistica da Cancelli. Infatti i Bal-en-tête sono realizzati con elementi di recupero come plastica grezza, passamanerie preziose, carta crespa modellata a mano e pizzi antichi recuperati tra gli scarti di teatri storici, creando così abiti che sono vere e proprie opere d’arte. Ciò che più ha emozionato i nostri studenti è stato il desiderio di creare look che esaltassero le creazioni di Cancelli, che esprimessero un’emozione forte e autentica, in un momento storico in cui l’attenzione alla sostenibilità e al rispetto per l’ambiente è fondamentale».

La mostra, allestita con la collaborazione di Lino Invernizzi nell’ex chiesa di San Bernardino, è popolata di maschere create da Cancelli nel corso della sua intensa attività artistica, a cominciare da «Luna», nata per prima e divenuta il suo portafortuna. «La mia idea di maschera non coincide con quella comune - spiega Cancelli - Con la maschera non nascondo, ma rivelo quel che è intimo, anche il dolore. Togliendola, tolgo me stesso. Ci sono due Franz: una persona molto schiva e un’altra persona sul palcoscenico. Riciclo passamanerie, sperimento con la plastica, uso anche scarti e decorazioni staccate, arrivo a riutilizzare le mie maschere perché mi stimola la scarsità di materiale».

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