Aumenta il consumo di suolo: «Valori mai così alti da dieci anni»

IL RAPPORTO. Nella Bergamasca nel 2022 sono stati occupati altri 103 ettari, siamo la terza provincia in Lombardia. Il ruolo di logistica e grande distribuzione.

Continua inesorabile il consumo di suolo sul territorio italiano e la Bergamasca non fa eccezione: all’interno dei nostri confini nel 2022 si sono stati occupati altri 103,3 ettari di terreno (un ettaro è pari a 10mila metri quadri).

Questi dati emergono dall’annuale rapporto di Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e Snpa (Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente) sul consumo di suolo nel paese. La fotografia che ne esce è impietosa: «Gli ultimi dati – è riportato sullo studio – ci mostrano che, purtroppo, il consumo di suolo, non solo da due anni non rallenta più, ma nel 2022 accelera bruscamente e torna a correre a ritmi che, in Italia, non si vedevano da più di 10 anni».

Territorio coperto artificialmente

In Italia il 7,14 del territorio è coperto artificialmente. Questa percentuale sale di molto se si passa in Lombardia: è pari al 12,16% corrispondente a 290.278 ettari con un incremento di 907 rispetto al 2021; nella Bergamasca, invece, è pari a 11,93% corrispondente a 32.895 ettari con un incremento, come detto, di 103,3 ettari rispetto al 2021. Quella di Bergamo è la terza provincia lombarda con il maggior consumo di suolo: la prima è quella di Milano con 50.150 ettari, la seconda quella di Brescia con 50.142 ettari.

Nella Bergamasca il consumo di suolo, sempre secondo i dati forniti dall’Ispra e dall’Snpa, è in continua crescita dal 2006. L’incremento fra il 2006 e il 2012 era stato di 1.089 ettari. Dopodiché è andato in crescendo da un minimo di 50, 2 ettari (nel 2017 sul 2016) a un massimo di 141,8 ettari (nel 2019 rispetto al 2018). Quest’ultimo aumento è sicuramente dovuto alla diffusione nella pianura delle logistiche. E la logistica, insieme alla costruzione di supermercati, anche nel rapporto Ispra e Snpa viene individuata come una delle cause principali del consumo di suolo senza sosta a cui si sta assistendo: «La logistica – si legge sul documento – e la grande distribuzione organizzata, che rientrano tra le principali cause di consumo di suolo in Italia, nell’anno appena trascorso toccano il massimo dal 2006».

Segue poi come causa la costruzione di grandi infrastrutture che nella Bergamasca si è fermata dopo la costruzione dell’autostrada Brebemi, ma che potrebbe riprendere con la realizzazione dell’autostrada regionale Bergamo-Treviglio. Da non sottovalutare poi la costruzione di edifici oltre a piazzali, parcheggi e altri tipi di aree. «Le grandi infrastrutture – si legge ancora nel rapporto sul consumo di suolo – rappresentano l’8,4% del consumo totale, mentre gli edifici realizzati negli ultimi 12 mesi su suoli che nel 2021 erano agricoli o naturali sfiorano i 1.000 ettari, il 14% delle nuove superfici artificiali».

Le conseguenze del consumo di suolo

Nel documento vengono quindi messe in risalto le conseguenze di questa situazione: città sempre più calde a causa delle coperture artificiali, l’esposizione della popolazione a rischi idrogeologici a causa della continua riduzione della superficie drenante e la diminuzione di aree agricole. Che fare quindi? Da Ispra e Snpa arriva il richiamo a Regioni e Comuni a fare di più. «L’iniziativa delle Regioni e delle aamministrazioni locali – si legge ancora sul documento – sembra essere riuscita marginalmente, per ora, ad arginare l’aumento delle aree artificiali».

Sulla stessa linea il commento del consigliere regionale del Pd Davide Casati: «I dati lombardi emersi dall’ultimo rapporto Ispra sul consumo del suolo sono disastrosi – commenta –: siamo la prima regione italiana per numero di ettari consumati, e la nostra provincia, con un incremento di 103 ettari consumati nell’ultimo anno, è in linea con il trend negativo. È evidente che la legge regionale non è riuscita a governare lo sviluppo. La logistica è il primo aspetto di cui la Regione si deve occupare, recuperando un ruolo di regia sovracomunale per la pianificazione. Come gruppo del Partito democratico abbiamo presentato anni fa un progetto di legge in materia che speriamo venga sbloccato al più presto».

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