Baby gang delle bici a Romano
Due giovani incastrati dalle telecamere

Nuova operazione della polizia locale di Romano per contrastare una baby gang che si è resa protagonista di atti di vandalismo, furti e minacce. L’ultimo capitolo riguarda il furto delle biciclette, fenomeno spesso lamentato nella cittadina.

Così martedì scorso sono stati individuati e segnalati o denunciati alla Procura della Repubblica minorile di Brescia, due minorenni stranieri, accusati di furto di biciclette. L’ultimo colpo è stato messo a segno pochi giorni fa nella bike station presso la stazione ferroviaria cittadina. Si tratta di un deposito per le bici dei pendolari, una struttura coperta, chiusa.

I due minorenni coinvolti sono un romeno di 14 anni residente a Bariano e un albanese di 12 anni residente a Romano. I due fingendosi utenti si sono introdotti nel deposito delle bici. A cui si può accedere solo se in possesso di un badge rilasciato dal Comune che consente di aprire il cancello d’ingresso. I giovani hanno atteso che un utente regolare aprisse il cancello e mentre si chiudeva si sono intrufolati nella bike station. Qui hanno preso un paio di biciclette che non erano state legate alla rastrelliera. «Grazie ai sistemi di videosorveglianza siamo riusciti ad individuarli – affermano dalla polizia locale – siamo andati a casa loro ma le bici rubate erano già state vendute molto probabilmente. I furti di bici di questa baby gang si sono verificati soprattutto all’oratorio e alla stazione. Sono minorenni già protagonisti di altri episodi. Abbiamo incontrato i genitori di questi ragazzi, che hanno detto di essere all’oscuro di quello che fanno i loro figli. Sono ragazzi che pur in età di obbligo scolastico non vanno a scuola, stanno fuori casa e hanno comportamenti illeciti. La responsabilità dei genitori è determinante soprattutto perché stiamo parlando di minorenni e alle loro famiglie vigilare sui loro comportamenti». Il comandante Arcangelo Di Nardo afferma: «Stiamo lavorando su due fronti: il contrasto e la repressione, ed è necessario il coinvolgimento delle famiglie interessate».

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