Bimbi ustionati, stabile la più grave. La nonna: «La nostra festa finita in tragedia, non provo rabbia»

Osio Sopra Le parole della nonna della bimba ricoverata all’ospedale «Buzzi» di Milano. Proprio lunedì lei e la nipote avevano compiuto gli anni.

Mamma Angela le sta accanto 24 ore su 24, dorme all’ospedale «Buzzi» di Milano che le ha messo a disposizione una stanzetta. La bimba di 4 anni di Osio Sopra è la più grave dei cinque compagni della sezione «Blu» rimasti ustionati lunedì nel giardino della scuola dell’infanzia San Zeno. Un bimbo di 4 è all’ospedale «Niguarda», anche lui in prognosi riservata, mentre una bambina di 5 anni e un maschio di 6, che hanno riportato ustioni meno gravi, sono ricoverati all’ospedale «Papa Giovanni XXIII» di Bergamo, da dove ieri è stata dimessa una bimba di 3. I tre genitori di 35, 36 e 40 anni rimasti lievemente ustionati e intossicati dal fumo, sono stati dimessi già lunedì sera dal policlinico «San Marco» di Zingonia.

In Terapia intensiva, stabile

La preoccupazione di tutti è ora per la piccola di 4 anni. «È stabile, sedata, in Terapia intensiva pediatrica, nessuno le ha ancora parlato – racconta nonna Maria, che abita a poca distanza dall’asilo –. I medici non si sbilanciano e dicono che bisogna aspettare 48 ore per vedere l’evolversi della situazione. La mamma la può vedere dal vetro, da lunedì non si è mossa dall’ospedale che le ha dato una stanza per dormire. Ha un fratello di 10 anni che ha appena fatto la Comunione, è rimasto qui da me ieri (lunedì, ndr) e poi il papà è venuto a prenderlo la sera. Anche mio nipote era sconvolto, ha pianto tutto il giorno, poi ha dormito col papà nel lettone. Stamattina è andato a scuola e andrò a prenderlo io nel pomeriggio».

Nonna Maria è accorsa a scuola appena saputo cos’era successo. «Sono stata la prima ad arrivare e sono riuscita a vedere la mia nipotina di spalle, piangeva e chiamava “mamma, mamma”. Lei non mi ha visto, poi è arrivata mia figlia ed è salita con lei sull’elicottero». Un legame molto stretto, quello tra la nonna e la nipote: «Lunedì era il nostro compleanno, lei ha compiuto 4 anni e io 72. La mamma le aveva preparato la torta e i palloncini, doveva essere un giorno di festa». La festa si è invece trasformata in tragedia: «Avrebbe potuto succedere anche in un altro posto, non condanno la scuola o il genitore che ha acceso il fuoco, siamo una famiglia che ha vissuto tanti lutti e la rabbia non serve a niente».

L’attesa è interminabile, nonna Maria si fa aggiornare costantemente dalla figlia al telefono: «Speriamo bene, bisogna farsi coraggio» è la sua invocazione mentre rientra in casa insieme alla cognata che è andata a farle compagnia. Ore di apprensione anche per la famiglia dell’altro bimbo di Osio Sotto ricoverato al «Niguarda»: l’ospedale milanese ieri pomeriggio ha emesso una nota stampa per comunicare che il «bambino è in prognosi riservata, in condizioni gravi ma stabili».

«Mio nipote di 5 anni è ancora ricoverato al Papa Giovanni in Terapia intensiva, è ustionato ma è stabile, è sveglio e in questo momento è con la mamma – racconta un altro nonno nel pomeriggio, fuori dalla scuola dell’infanzia –. Mia figlia fa la maestra proprio qui, ma ieri era all’interno quando è scoppiato l’incendio e non ha visto cos’è successo». Nelle chat dei genitori ieri la scuola ha fornito aggiornamenti sulle condizioni dei bambini, mentre Simonetta Nava, coordinatrice pedagogico-didattica, già lunedì aveva assicurato di avere autorizzato solo l’attività di orienteering - peraltro svolta in passato - ma non l’accensione di fuochi.

Le indagini

I carabinieri della Compagnia di Treviglio, coordinati dal sostituto procuratore Silvia Marchina, stanno facendo luce sull’accaduto e hanno già raccolto le testimonianze dei presenti (due dei tre genitori, un’insegnante e un’educatrice di sostegno, che hanno fornito lo stesso racconto), mentre la Scientifica ha sequestrato una tanichetta di bioetanolo utilizzato per accendere il fuoco, sul quale i bimbi avrebbero poi dovuto arrostire i marshmallow. Acquisita anche la documentazione sull’organizzazione della scuola per verificare l’eventuale violazione di norme antinfortunistiche.

La pm ha aperto un fascicolo per lesioni colpose gravissime, al momento a carico di ignoti, reato procedibile in questo caso a querela di parte (ci sono 90 giorni di tempo per presentarla). Nel frattempo gli accertamenti proseguono, anche se il quadro delle responsabilità appare già ben delineato.

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