Botte in discoteca, per arrestarlo i militari usano spray urticante. Finirà a processo

DALMINE. Un 24enne lecchese in una discoteca finisce in manette dopo aver picchiato due carabinieri che tentavano di fermarlo in seguito a una rissa. Al giudice: «Ho avuto un blackout».

Sputi, calci, insulti, pugni, due carabinieri finiti al pronto soccorso con 15 giorni di prognosi, il cofano della loro auto ammaccato. Una notte da indemoniato per un 24enne lecchese di Calco arrestato per resistenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale dopo una rissa scoppiata in una discoteca di Dalmine. Tanto che per neutralizzarlo i militari hanno dovuto utilizzare per due volte lo spray urticante e richiedere poi l’intervento di personale sanitario che lo sedasse.

A vederlo lunedì 22 maggio in aula per la convalida dell’arresto, il giovane non dava l’impressione di essere uno in preda a derive da energumeno: non fisicato, un lavoro da quadro in un’azienda di prodotti alimentari, linguaggio forbito, un tipo lontanissimo da quello che all’1,30 della notte tra sabato e domenica 20 e 21 maggio ha scatenato un putiferio. Lui stesso ha confessato di essere in cura in un centro psichiatrico e di aver bevuto molto quella sera (3,29% il tasso alcolemico).

Rissa dentro e fuori dal locale

I carabinieri della Compagnia di Treviglio erano stati allertati per una rissa tra una quindicina di persone fuori dal locale, tutte volatilizzatesi. Dentro però c’era il 24enne che s’era appena azzuffato con un altro avventore. È uscito col volto sanguinante e farneticando. I militari gli hanno chiesto i documenti. Assistito dall’avvocato Alessia Brignoli, il giovane è stato scarcerato dopo la convalida dell’arresto. Processo per direttissima al via il 13 giugno.

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