
Casa Kalica a Treviglio, rubate tre batterie: ora scatta la gara di solidarietà
IL FURTO. Sottratte dall’impianto fotovoltaico della struttura per disabili, valgono 27mila euro. La presidente: «Serrature non forzate, chi sa segnali».
Furto di tre batterie dell’impianto fotovoltaico nei giorni scorsi alla «Casa famiglia Kalica» in costruzione alla frazione Geromina di Treviglio, edificio destinato a ospitare soggetti disabili in carrozzina. Il materiale sottratto ha un valore commerciale di 27mila euro, quanto speso dall’associazione nell’ambito dei lavori di ristrutturazione che dovrebbero concludersi entro la fine di agosto.
La casa in questione è stata acquistata cinque anni fa dall’associazione Kalica che gestisce anche l’omonima pizzeria solidale del centro cittadino, i cui ricavi servono appunto per pagare l’immobile da 320mila euro, con un mutuo di 200mila.
Lavori travagliati
In un locale posto nel seminterrato dell’edificio erano posizionate le tre batterie da 15 Kw/h l’una, più un accumulatore per l’impianto fotovoltaico
Una storia tribolata quella della «Casa famiglia Kalica», i cui lavori hanno subito un forzato stop per la sparizione dell’impresa che si era impegnata a effettuare lo specifico intervento attraverso il bonus del 110%. Trovata un’altra ditta edile, l’intervento dopo lo stop di un anno ripartirà la settimana prossima, ma nel frattempo si è verificato lo spiacevole episodio. In un locale posto nel seminterrato dell’edificio erano posizionate le tre batterie da 15 Kw/h l’una, più un accumulatore per l’impianto fotovoltaico.
A lavori conclusi la «Casa famiglia Kalica» ospiterà i primi tre disabili con i rispettivi genitori nell’iniziale periodo di adattamento: la gestione sarà affidata a una cooperativa onlus
Dispiaciuta è Emilia Lorenzi, presidente dell’associazione: «In pochissimi sapevano dell’esistenza di quella stanza e di quanto installato – ha reso noto –, inoltre abbiamo notato che le serrature della porta principale d’ingresso e del vano che ospitava le apparecchiature non sono state forzate. Lancio l’appello a chi abbia notato movimenti strani nei giorni scorsi, anche perché per trasportare impianti del genere ci vuole come minimo un camion».
Una nuova impresa edile di Arcene si è impegnata a garantire la ripresa dei lavori e la loro ultimazione entro la fine dell’estate, così come altre ditte si sono fatte avanti per fare donazioni: «Un bell’esempio di vicinanza e solidarietà verso la nostra realtà associativa e le sue finalità – ha affermato Lorenzi – anche se è forte il rammarico per il furto che abbiamo subito».
«Lancio l’appello a chi abbia notato movimenti strani nei giorni scorsi, anche perché per trasportare impianti del genere ci vuole come minimo un camion»
A lavori conclusi la «Casa famiglia Kalica» ospiterà i primi tre disabili con i rispettivi genitori nell’iniziale periodo di adattamento: la gestione sarà affidata a una cooperativa onlus.
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