Ex Vailata, via alla decontaminazione: pagherà la società che aveva inquinato

Treviglio Siglato l’accordo tra Giunta e Holcim: il progetto pronto entro il 30 settembre. Imeri: «Fermata la discarica e comprata l’area, ora questo passo verso la riconversione verde». La Holcim: «Noi non responsabili dell’inquinamento, ma coinvolti per aver acquisito la ex società proprietaria della cava contaminata».

Scongiurato ormai da tempo il rischio che diventasse una discarica di cemento amianto, si avvicina in tempi a questo punto più rapidi un futuro tutto verde per l’ex cava della Vailata, nella campagna a sud di Treviglio, verso Casirate. Mercoledì 27 luglio l’ennesimo tassello di un iter complesso e protrattosi per lunghi anni: la Giunta comunale ha siglato un accordo con la società Holcim Srl – multinazionale nel settore dei calcestruzzi, già proprietà dell’area di ottantamila metri quadrati assieme alla pubblica Sabb Spa e a due soci privati poi falliti – per provvedere a un intervento di decontaminazione dell’ex cava. Intervento che graverà completamente, a livello di spese, sulla stessa Holcim, nel 2014 ritenuta dalla Provincia (con tanto di ordinanza datata 18 dicembre) responsabile della contaminazione dell’ex cava assieme agli altri tre proprietari.

Dallo scorso anno l’ex cava è di proprietà del Comune di Treviglio, che dovrà eseguire la bonifica, anche se l’intervento sarà appunto carico della Holcim: i tempi, si diceva, dovranno essere rapidi. È prevista infatti la scadenza del 30 settembre di quest’anno perché la società depositi in municipio il progetto. In poco più di due mesi, di cui uno è agosto, la Holcim dovrà acquisire le autorizzazioni per l’intervento di decontaminazione dalle autorità competenti e, oltre a finanziare la bonifica, dovrà rilasciare pure una polizza fideiussoria per un ulteriore importo pari al 20% del valore dell’intervento: questo per venire incontro a eventuali costi imprevisti oppure non stimati.

Un accordo, quello siglato, che arriva a meno di un anno – era il novembre 2021 – dal respingimento da parte del Consiglio di Stato di un ricorso che la stesa Holcim aveva presentato proprio contro la decisione della provincia di Bergmo di accollare all’azienda la responsabilità dell’inquinamento e i relativi costi per la bonifica. Soddisfatto il sindaco Juri Imeri: «Siamo molto soddisfatti di questo ulteriore passo in avanti verso la totale riconversione dell’area, per il quale ringraziamo anche Holcim per la disponibilità. Dopo aver fermato la discarica di amianto, dopo aver acquisito l’area, dopo averla bonificata dall’amianto presente nell’edificio, ora ci apprestiamo a garantirne la decontaminazione, grazie a un accordo che tutela tutti e che potrà permetterci poi di fare l’ultimo passo: rendere l’area fruibile, restituendo alla città e al territorio uno spazio di verde urbano di circa 80.000 metri quadrati. Questo ulteriore passo chiude anche definitivamente la parentesi di Team (l’ex società proprietaria, partecipata anche da Sabb, ndr), una brutta pagina che abbiamo chiuso per sempre».

Soddisfatto anche l’Assessore Nisoli, delegato alla valorizzazione urbana: «Mettere in sicurezza l’area era una priorità ed è l’ultimo passaggio essenziale prima di poter realizzare il parco urbano che abbiamo promesso. L’area della ex cava della Vailata sarà strategica anche nel “nuovo” Pgt, come polmone verde a servizio di tutti».

Sulla vicenda interviene anche la stessa Holcim, che precisa: «In merito agli accordi con i quali Holcim ha preso in carico la bonifica dell’ ex cava Vailata, è necessario chiarire che l’azienda non è mai stata direttamente responsabile della contaminazione del sito in questione. Il coinvolgimento di Holcim è unicamente legato all’acquisizione della società che in passato era proprietaria dell’area di cava contaminata».

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