
Ghisalba il giorno dopo il rogo: cause ignote, la struttura chiusa per almeno un anno
L’INCENDIO. Dopo il rogo del 14 agosto che ha devastato la piscina di Ghisalba, è il momento della conta dei danni: si parla di milioni di euro. Sicuramente la struttura resterà chiusa per un anno.
Ghisalba
Dopo l’incendio che giovedì mattina ha devastato la piscina comunale di Ghisalba, quel che resta della struttura è stato messo sotto sequestro. Un provvedimento necessario «per consentire ai vigili del fuoco di stabilire le cause del rogo, ancora ignote. Ora è inagibile a causa dei danni ingenti - sottolinea il sindaco Gianluigi Conti -. Si era conclusa il giorno prima la sistemazione del tetto, che a luglio era stato scoperchiato parzialmente da un forte temporale».
La conta dei danni
Il giorno dopo il rogo, venerdì 15 agosto, prosegue la conta dei danni alla struttura, carbonizzata all’esterno e una parte negli interni. Una stima precisa dei danni non è stata effettuata, ma si parla con molta probabilità di qualche milione di euro. E la chiusura dell’impianto per almeno un anno.
La ricostruzione del rogo
L’allarme al Numero unico per le emergenze (Nue) è scattato alle 11,27: in tutta l’area della Bassa nella tarda mattinata di ieri era visibile una colonna di fumo nero. Ma «fortunatamente non c’è stato un impatto ambientale, l’incendio non ha causato danni dal punto di vista ambientale», conclude il primo cittadino. Sul posto sono intervenute squadre dei Vigili del fuoco, da Bergamo, Dalmine, Treviglio, Gazzaniga, Romano e Zogno che hanno lavorato a lungo per spegnere le fiamme e mettere in sicurezza le macerie.
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