Gioco d’azzardo, è allarme tra i ragazzi: uno su due gioca (ma solo il 5% on line)

Il fenomeno Illustrati i risultati dell’indagine «Gioco di rete» su tremila studenti di 15 e 16 anni. Spiccano i gratta e vinci (27%). Il 93% usa i social ogni giorno, il 60% non ha mai fatto volontariato.

Il dato che balza subito all’occhio è sconfortante: il 47,9% dei ragazzi ha giocato d’azzardo almeno una volta nella vita, uno su quattro lo ha fatto nell’ultimo anno (il 34,7% dei maschi e il 18,8% delle femmine), ma – ed è abbastanza in controtendenza, visti i tempi – soltanto il 5,5% ha giocato d’azzardo on line negli ultimi dodici mesi (10,6% dei maschi e 2% delle femmine).

Sono i dati emersi dalla ricerca «#ResearchtheGAP», nell’ambito del progetto «Gioco di rete», presentati ieri al Tnt di Treviglio, e che si basano su questionari compilati da 2.975 studenti delle classi terze e quarte (tra i 15 e 16 anni) di dodici istituti bergamaschi di vari indirizzi, residenti negli ambiti territoriali di Dalmine, Treviglio, Romano e Isola (più il 20% che vive nelle province di Milano e Brescia). Il progetto del distretto Bergamo Ovest (che è stato possibile grazie a un finanziamento regionale di 45 mila euro) ha coinvolto in tutto 77 Comuni per 480.000 abitanti (il 43% della popolazione della provincia) e ha raggiunto direttamente più di quattromila tra amministratori, operatori sociali e sanitari, insegnanti e studenti. Coinvolti Ats, Risorsa sociale Gera d’Adda, le cooperative Itaca, Aris e «il Piccolo principe», Solidalia, No-slot e l’istituto Zenale e Butinone. Proprio gli studenti di questa scuola hanno schematizato graficamente gli esiti dell’indagine.

Il progetto ha coinvolto in tutto 77 Comuni per 480.000 abitanti (il 43% della popolazione della provincia)

Dai quali emerge che i ragazzi che giocano d’azzardo usano perlopiù i gratta e vinci (27,2%), seguiti dalle scommesse sportive (12,3%), dal poker (7,2%), dal lotto e superenalotto (6,1%), dal bingo (3,8%) e dalle slot machines (2,5%). Soltanto il 2,9% frequenta i casinò virtuali. Contestualmente, il 59,8% degli stessi ragazzi ha dichiarato di non aver mai svolto volontariato e il 54,3% di non aver mai intrapreso attività artistiche, ma il 30% pratica sport almeno una volta al giorno. Nel contempo, però, il 92,9% frequenta i social tutti i giorni e solo lo 0.6% non lo fa mai. Il 25,7% delle ragazze e il 7,7% dei ragazzi ha ammesso un «uso problematico dei social».

I ragazzi che giocano d’azzardo usano perlopiù i gratta e vinci (27,2%), seguiti dalle scommesse sportive (12,3%), dal poker (7,2%)

Analizzata anche la dipendenza da fumo e alcol, spesso correlate con quella dell’azzardo: uno studente su due (il 47.9%) ha dichiarato di non aver mai fumato nella vita. Percentuale che scene drasticamente per quanto riguarda l’alcol: solo il 16,7% non ha mai bevuto nella sua vita, anche se il 51,1% ha sottolineato di non essersi mai ubriacato. L’83,5% ha dichiarato di poter contare sul supporto in famiglia. «Questo progetto è importante – ha evidenziato il sindaco Juri Imeri – perché punta sulla prevenzione, in modo da evitare un problema sociale, economico e di relazioni».

«Dai dati emerge che è fondamentale fare rete – ha aggiunto Luca Biffi, responsabile dell’unità di prevenzione delle dipendenze di Ats Bergamo – e intervenire a vari livelli tramite linee d’azione strategiche e coordinate tra i vari ambiti». Per Ilenia Fontana, dell’Ufficio scolastico territoriale, «il progetto sarà un modello per altre realtà territoriali, perché le buone pratiche devono essere diffuse e diventare virali». A coordinare l’incontro ci ha pensato Marcello Brambilla, responsabile dell’Ufficio di piano Ambito di Treviglio - Risorsa Sociale Gera d’Adda. I ragazzi hanno potuto raccontare la loro esperienza tramite dei podcast, mentre all’esterno del Tnt è stata organizzata la mostra itinerante «No-gap».

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