
Il fiume Serio in secca: moria di pesci nel tratto di Grassobbio
IL FENOMENO. Colpa della siccità, si spera nelle piogge. A Seriate la portata scesa a soli due metri cubi al secondo.
Moria di pesci nel fiume Serio. Sono le immagini tristi che arrivano da Grassobbio e riportate dalla segnalazione di Luigi Caroli, un pescatore amatoriale, che giovedì si è imbattuto in uno spiacevole panorama. Lungo il fiume Serio, in un’area a ridosso dell’autostrada, l’uomo ha trovato centinaia di pesci morti in un braccio del fiume ormai completamente prosciugato. Una situazione desolante e che si protrae da giorni, da quando si è iniziato a osservare il rapido svuotamento del corso d’acqua, immagini che riportano alla memoria il grande periodo di siccità di tre anni fa.
Siccità simile a quella del 2022
«Purtroppo si sta riproponendo una situazione simile a quella del 2022 - afferma Luigi Caroli -. In questi tre anni a fatica la popolazione ittica del fiume si stava pian piano riprendendo anche se non ancora ai livelli quantitativi di allora. Anche quest’anno - aggiunge -, a mio avviso ingiustificatamente, il deflusso minimo vitale del fiume è venuto a mancare con risultati drammatici per i poveri pesci. Mi auguro che, ovviamente non ignorando tutte le necessità primarie, ci sia maggiore sensibilità, attenzione e rispetto anche per la fauna ittica tra chi è deputato alla gestione delle acque del nostro fiume Serio».
Sul profilo Facebook della Fipsas Bergamo, la Federazione pesca sportiva e attività subacquee, sono diversi i commenti di appassionati che segnalano pesce in sofferenza o pesci ormai morti, anche in altri tratti del fiume.
«Siamo consci purtroppo della situazione – conferma il presidente del Parco del Serio, Basilio Monaci – l’acqua sta sparendo, come confermano anche dall’associazione Amici del Serio di Seriate, che monitora costantemente la portata d’acqua». E proprio dagli Amici del Serio arrivano infatti dati allarmanti: «La portata del fiume Serio a Seriate è precipitata, siamo a soli 2 metri cubi al secondo, praticamente al limite vitale».
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