Il Palio dei cantù rinnova il suo fascino tra storia e divertimento

Martinengo. Folta partecipazione all’appuntamento. Il Vallere Mürnighel si è aggiudicato il paio. La gara degli asinelli è stata vinta da Francesco Seghezzi del Borgh di Och.

Formula immutata e ancora una volta il pieno di spettatori per il «Palio dei cantù» di Martinengo, andato in scena domenica 16 ottobre nella splendida cornice del centro storico quattrocentesco, periodo al quale si ispira appunto la manifestazione. Si trattava della 42esima edizione di un’iniziativa che puntualmente richiama parecchi visitatori, nonostante l’obbligo d’acquisto del biglietto d’ingresso a 3 euro. La manifestazione era stata anticipata sabato sera dal «Marendì del palio», ghiotto appuntamento enogastronomico proposto sotto i portici colleoneschi. A catalizzare l’attenzione della gente, giunta in camper già sabato mattina anche da diverse città fuori regione, la sfilata storica e l’appassionante corsa degli asinelli.

Sbandieratori e tamburini

È risultata un’edizione ben riuscita, dove gli organizzatori hanno puntato sulla qualità della sfilata in costumi d’epoca da parte dei cinque cantù e le rispettive recite di spezzati d’epoca medievale. Anticipata dall’esibizione degli sbandieratori e dei tamburini di Capriolo, le performance dei figuranti, in tutto 273, ha offerto momenti scenografici e coreografici coinvolgenti. I sette componenti della giuria, giunti da Firenze, San Secondo Parmense,

Busto Arsizio e Bergamo, in base a criteri di valutazione consolidati, hanno decretato vincitore del corteo storico e dell’annessa rappresentazione il cantù «Vallere Mürnighèl», che ha preceduto il cantù San Firèm. Il rione vincitore, con 74 figuranti, è sceso in piazza Maggiore mettendo in scena uno spezzato di vita medievale legato alla coltivazione e alla produzione del vino. Una pratica che inizialmente era propria degli ordini dei religiosi, ma che in seguito diede origine alla figura del vignaiolo, che impiegava tutta la sua famiglia per i processi di viticoltura: il vino in quel periodo divenne un elemento di prestigio, segno di distinzione dell’aristocrazia, soprattutto durante i banchetti.

Dodici animali e 400 metri

Il palio contemplava, per quella che è stata la decima edizione, anche il premio per la migliore coppia di figuranti in abiti medievali, andato sempre al cantù «Vallere Mürnighèl». Il «Palio dei cantù» è culminato con la divertente gara degli asinelli vinta dal rione «Borg di och», grazie al fantino Francesco Seghezzi. Erano 12 in tutto gli animali in corsa, condotti da altrettanti fantini, due per quartiere: percorso di 400 metri, tra piazza Maggiore e via Tadino, con scelta degli organizzatori di fermare la gara dopo 25 minuti e un solo giro invece dei due tradizionali, per il cocciuto immobilismo di quasi tutti i somarelli. Martinengo ha così rinnovato l’appuntamento della terza domenica del mese di ottobre, con l’iniziativa proposta dal «Gruppo folcloristico Bartolomeo Colleoni».

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