L’alta tecnologia per una ricerca sul Parkinson

Policlinico San Marco. Al Centro Vamp riabilitazione con tapis roulant multimediali e speciali pedane. Pisano: «Al via uno studio su due gruppi di pazienti».

Curare un malato di Parkinson significa prendere in carico il paziente «a tutto tondo». Non solo per la fase dell’acuzie, ma anche e soprattutto per la riabilitazione. «La presa in carico globale del parkinsoniano, che può ricevere questa diagnosi spesso quando è ancora attivo, richiede interventi multispecialistici e differenziati. E occorre puntare sulla riabilitazione, anche attraverso terapie innovative, con l’aiuto della tecnologia più avanzata». Fabrizio Pisano, primario della Riabilitazione neurologica del Policlinico San Marco di Zingonia (Gruppo San Donato) spiega così la «filosofia» alla base del Centro Parkinson Vamp (Valutazione e assistenza multispecialistica Parkinson) che è nato all’interno dell’Unità della Riabilitazione e di cui Pisano è responsabile. «I malati di Parkinson, che sono uno diverso dall’altro perché non esiste una sola malattia di Parkinson, ma tante malattie, hanno sempre più difficoltà nell’individuare percorsi di cura continuativi, multispecialistici e soprattutto riabilitativi. L’intento del Centro Vamp è quello di porsi come punto di riferimento qualificato sul territorio bergamasco e lombardo per offrire risposte mirate ed efficaci alle esigenze dei pazienti parkinsoniani».

Il Centro, oltre alla diagnosi e alle visite di follow up, offre un’équipe multispecialistica (neurologo, fisiatra, geriatra, neuropsicologa, fisioterapista, logopedista e dietista fino alla terapista occupazionale), l’assistenza sia nel risolvere problemi organizzativi (come corsie preferenziali per ridurre i tempi di attesa e difficoltà di accesso ai servizi riabilitativi) e sanitari (con consulenza cardiologiche, urologiche, respiratorie e nutrizionali)

A questa presa in carico globale si è arrivati in stretta sinergia con le associazioni dei malati di Parkinson e con i medici di medicina generale. Il Centro, oltre alla diagnosi e alle visite di follow up, offre un’équipe multispecialistica (neurologo, fisiatra, geriatra, neuropsicologa, fisioterapista, logopedista e dietista fino alla terapista occupazionale), l’assistenza sia nel risolvere problemi organizzativi (come corsie preferenziali per ridurre i tempi di attesa e difficoltà di accesso ai servizi riabilitativi) e sanitari (con consulenza cardiologiche, urologiche, respiratorie e nutrizionali).

«Oltre alle terapie farmacologiche e a quelle non convenziali come la Tdcs, stimolazione elettrica transcranica, puntiamo anche su iniziative innovative – rimarca il direttore del Centro Fabrizio Pisano – . Abbiamo, per esempio, la tango-terapia che può aiutare ai pazienti a tenere sotto controllo alcuni sintomi e a migliorare la qualità di vita, ma anche la terapia occupazionale. E in quest’ambito, il Gruppo San Donato ha mostrato estrema sensibilità nell’accettare l’installazione di una cucina, come “palestra” per questa terapia. I pazienti, seguiti dai terapisti, riprendono confidenza con gesti quotidiani, come preparare il caffè, accendere il gas, allestire uno spuntino. Gesti che nei malati di Parkinson possono diventare complicati e che, dal punto di vista della presa in carico a tutto tondo, è fondamentale “ricordare”, per una vita del paziente che sia il più normale possibile».

Nella riabilitazione, si è detto, entra in gioco anche la tecnologia più avanzata. E proprio sull’uso della tecnologia e delle terapie non convenzionali il Centro sta sviluppando anche un progetto di ricerca. «Per il recupero della mobilità degli arti superiori stiamo utilizzando un sistema robotico che è applicato anche per i pazienti colpiti da ictus. Per i disturbi del cammino e dell’equilibrio abbiamo due speciali apparecchiature: una pedana stabilometrica che, oscillando, allena il paziente ad assumere la postura più corretta per mantenersi stabili, e un tapis roulant multimediale collegato a uno schermo con immagini che pone il paziente davanti a ostacoli e paesaggi e che serve a una sorta di “rieducazione” del cammino. Nelle sedute con il tapis roulant vengono aggiunti anche altri “problemi” che il paziente deve risolvere, in contemporanea, cercando quindi di agire sia sulle problematiche cognitive che possono subentrare con la malattia sia sui disturbi prettamente motori».

Su questa riabilitazione ipertecnologica si innesta anche lo studio di ricerca: «Stiamo presentando un progetto di ricerca al Comitato di bioetica del “Papa Giovanni” di Bergamo, che è il nostro comitato di riferimento – conclude Fabrizio Pisano – . L’obiettivo è quello di verificare quanto la Tdcs, stimolazione elettrica transcranica, possa essere d’ausilio e migliorare i risultati della riabilitazione motoria con le apparecchiature tecnologiche. Divideremo i pazienti in due gruppi, uno che parteciperà alla sedute di riabilitazione con la Tdcs, l’altro con una stimolazione elettrica transcranica “placebo”».

Per contattare il Centro Parkinson Vamp (convenzionato con il Sistema sanitario nazionale, serve una ricetta con la richiesta di visita neurologica) si possono chiamare i numeri 035/886535 o 035/886111 (e poi selezionare il tasto 2), il lunedì e il giovedì dalle 17 alle 19, oppure scrivere a [email protected].

© RIPRODUZIONE RISERVATA