Le auto elettriche si ricaricano viaggiando
Progetto israeliano per la Brebemi

Le vetture passano su delle bobine e ricaricano le batterie. Tre anni di sperimentazione.

Sarà grazie all’induzione che in futuro si potrà viaggiare con le auto elettriche sull’autostrada Brebemi-A35. È stata la Electreon Wireless, società israeliana quotata alla borsa di Tel Aviv, ad annunciare ufficialmente l’avvio sulla Brebemi della sperimentazione di un tipo di tecnologia che (semplificando, dal momento che molti dettagli tecnici sono ancora coperti dal segreto industriale) prevede l’immersione nell’asfalto di bobine per la ricarica induttiva: le auto elettriche passandoci sopra, grazie a un particolare dispositivo sviluppato dalla stessa Electreon Wireless di cui dovranno dotarsi, ricaricheranno le proprie batterie semplicemente viaggiando.

Firmato un protocollo d’intesa

Dopo un «Memorandum Of Understanding» (in pratica un protocollo d’intesa) non vincolante firmato lo scorso gennaio tra la società israeliana e la concessionaria Brebemi spa, è stato recentemente siglato un accordo definitivo per avviare la sperimentazione che avrà una durata di tre anni. La Brebemi continua quindi a proporsi come autostrada che promuove la mobilità sostenibile nell’ambito di un sistema di economia circolare. Per fornire elettricità alle bobine che ricaricheranno le auto elettriche non sono previsti collegamenti alla rete elettrica. Bensì a impianti fotovoltaici da installare lungo l’autostrada: un’ipotesi in fase di studio è quella di andare a occupare le aree interposte fra la Brebemi e la linea ferroviaria AV/AC Milano Venezia che, essendo inaccessibili, sono al momento inutilizzate. La sperimentazione dell’induzione per l’A35 si affiancherà a quella già annunciata che prevede l’installazione di fili elettrici aerei a cui camion ibridi (ossia a carburante e anche elettrici) dotati di pantografo (lo stesso sistema utilizzato dai tram) potranno collegarsi anche in questo caso ricaricando le batterie mentre viaggiano.

Un progetto espandibile

Attenzione però: tutti questi innovativi sistemi non potranno essere sperimentati sulla carreggiata autostradale (per ovvii motivi, in primis quello della sicurezza stradale). Per farlo, verrà invece realizzato un apposito circuito. A quanto si apprende dalla società israeliana, i costi della sperimentazione saranno sostenuti da Brebemi mentre la ElectReon si occuperà della logistica, dell’installazione e dell’analisi dei dati fornendo inoltre il materiale elettrico. Lo sviluppo della tecnologia è però seguita da vicino anche da Cal (Concessioni autostrade lombarde), società che detiene la concessione delle autostrade lombarde di recente realizzazione: oltre a Brebemi, Pedemontana-A56 e Teem-A58. C’è l’intenzione, inoltre, di estendere la mobilità elettrica all’intera rete regionale delle autostrade. Per fare ciò si vuole attingere alle risorse che l’Europa metterà a disposizione dell’Italia con il «Recovery Fund». Principio fondamentale per ottenere i fondi è l’intenzione di investirle soprattutto su infrastrutture, digitalizzazione del Paese e progetti per la «green economy». Come sarebbero quelli per trasformare le autostrade lombarde in autostrade a induzione.

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