Malore in bici, Federico muore a 26 anni. Donati gli organi, il dolore di Caravaggio

Federico Tirloni stava rincasando a Caravaggio: l’allarme al 112 da un amico che era con lui. Vano il trasferimento dall’ospedale di Treviglio a Brescia. Il fratello: «Era sano e robusto».

Donare i suoi organi è stato il suo ultimo gesto d’amore, scelto consapevolmente (aveva fatto riportare questa sua volontà sulla carta d’identità) quando ancora non poteva sapere che una tragica morte l’avrebbe colpito improvvisamente, nel pieno della sua vita.

È stato infatti un aneurisma celebrale a causare la morte di Federico Tirloni, 26 anni, di Caravaggio, deceduto nella notte fra martedì e mercoledì, agli Spedali Civili di Brescia, dove era stato portato dopo essersi sentito male a Fornovo San Giovanni. Qui il ventiseienne, che lavorava come impiegato in un’azienda di Fornovo, la Roller Chemical Srl, era in sella alla sua bici e, poco prima di cena, stava pedalando lungo la pista ciclopedonale che porta a Caravaggio quando, improvvisamente, ha perso i sensi.

L’amico che si trovava insieme a lui ha subito chiamato il 112 e poi avvisato i famigliari di Federico e la fidanzata. Il giovane è apparso subito in condizioni molto serie sebbene avesse poco dopo ripreso i sensi. In stato confusionale lamentava dolore alla testa ed è stato immediatamente trasportato all’ospedale di Treviglio. Ma, mentre veniva sottoposto a una Tac, è stato colpito da un aneurisma ancora più grave del primo.

A questo punto, allora, si è deciso per il suo trasferimento agli Spedali Civili di Brescia dove però i medici, vista la situazione ormai considerata compromessa, hanno deciso di non operare. Subentrata la morte celebrale, al ventiseienne sono stati prelevati gli organi che ora permetteranno ad altre persone di vivere: unica consolazione per i familiari che Federico ha lasciato nel lutto. La mamma Giuseppina, il papà Mauro, il fratello Michele, di 35 anni, e la sorella Laura, di 33. «Quanto accaduto è incredibile – sottolinea affranto Michele –: mio fratello era la definizione della persona sana e robusta. Amava lo sport: andava in bicicletta, giocava a calcio e basket, di cui eravamo entrambi appassionati: ci divertivamo infatti a guardare insieme in televisione l’Nba». Il ventiseienne, dopo essersi diplomato all’istituto tecnico Oberdan di Treviglio, aveva iniziato a lavorare come impiegato per alcune aziende.

A gennaio era stato assunto all’azienda di trasporti Roller Chemical di Fornovo. Nel tempo libero, oltre a dedicarsi allo sport, amava stare con la sua fidanzata Alice, «con la quale – prosegue il fratello –, appena poteva, partiva per qualche viaggio, breve o lungo: l’importante era poter vedere il mare, che lui adorava». E infatti nella foto che i familiari hanno scelto per gli annunci funebri si vede Federico sorridente in piedi, proprio sopra un promontorio, di fronte al mare. Nella camera ardente allestita in via Trento, nella casa dove il giovane abitava con i familiari, sono state tantissime le persone che ieri si sono recate a portare le condoglianze.

Tra loro il sindaco Claudio Bolandrini: «È un dolore molto intenso per la famiglia, molto conosciuta a Caravaggio, e tutta la comunità – ha commento –: siamo vicini ai familiari di Federico in questo drammatico momento». I funerali oggi pomeriggio, alle 16, nella parrocchiale dei Santi Fermo e Rustico. Alle 15,45 il Rosario.

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