Sistema le tegole della casa e precipita sul balcone: Fara Olivana piange «Pèpi frer»

Tragico incidente. Una caduta da circa quattro metri non ha dato scampo a Giuseppe Rubini, pensionato di 75 anni. Gli amici, insospettiti dalla sua assenza, lo cercavano: poi hanno sentito la suoneria del cellulare.

Tutti a Fara Olivana e nei comuni limitrofi conoscevano Giuseppe Rubini come «Pèpi frer» perché per anni è stato fabbro nella sua officina, in via Fontana fabbrica dove purtroppo l’altro ieri ha trovato la morte, cadendo da i 4 metri e mezzo mentre sistemava le tegole di casa sua, confinante con il capannone di lavoro. La scomparsa del 75enne ha destato profonda commozione nel suo paese, ma anche in quella zona della Bassa, dove Rubini era molto conosciuto per la sua attività e il carattere gioviale che lo avevano reso un personaggio, rispettato e ben voluto da tutti.

L’episodio che è costato la vita al fabbro, ora in pensione ma sempre disponibile a fare dei piccoli lavori per amici e conoscenti quando ce n’era bisogno, si è verificato mercoledì verso le 16,30. Il 75enne aveva deciso di sistemare da solo le tegole del tetto di casa, attaccata al capannone. Per farlo aveva collocato una scala a pioli che dal balcone dell’abitazione portava alla copertura dell’edificio. Non è possibile sapere se il fabbro sia scivolato e caduto mentre si trovava sul tetto o sia piombato sul balcone di casa mentre stava salendo sulla scala: difficile stabilire anche se la caduta sia legata a un malore o a un fatto accidentale. Sta di fatto che a trovarlo ormai privo di vita, verso le 18,30 di mercoledì, sono stati alcuni amici che come sempre dovevano trovarsi nel pomeriggio per chiacchierare e trascorrere le solite due ore in compagnia. Così doveva essere anche l’altro ieri, ma quando lo hanno chiamato per avvisarlo dell’arrivo il suo cellulare rispondeva a vuoto, facendo ripetutamente scattare la segreteria telefonica.

Gli amici sono andati a cercarlo

Hanno pensato fosse impegnato e non hanno dato peso inizialmente alla cosa. A raccontarlo è Luciano Rubini, l’unico fratello: «Dopo un po’ però gli amici hanno raggiunto la casa di Pèpi e vedendo tutto aperto e le chiavi nella serrature si sono insospettiti. Nel chiamarlo mentre erano in cortile la suoneria con la fanfara dei bersaglieri è suonata ed echeggiata dal balcone – ha fatto sapere il fratello –, così uno di loro è salito per verificare e infatti ha trovato Pèpi sul balcone immobile con un il segno di un violento trauma alla testa per la caduta». Scattato l’allarme, sul posto sono arrivate un’automedica, un’ambulanza, inoltre i vigili del fuoco e i carabinieri di Romano. Il verbale del decesso è stato stilato alle 19 ma sembra che la morte risalga alle 16,30. Giuseppe Rubini non era sposato e abitava nella casa di famiglia nel centro di Fara Olivana: qui aveva sede anche l’attività di fabbro, avviata dal padre Pietro, che Giuseppe Rubini faceva fin da quando era ragazzino. Il pensionato era un grande appassionato dell’Atalanta che puntualmente seguiva allo stadio, avendo l’abbonamento in tribuna.

Tante le persone che ieri alla Casa del commiato Bonomelli, a Romano, hanno fatto visita a Giuseppe Rubini, ricordato da tutti con affetto. A ricordarlo anche il sindaco di Fara Olivana con Sola, Sabrina Severgnini: «Era il nostro punto di riferimento quando c’erano lavori da fare per il Comune, era sempre disponibile e aveva un’inventiva unica. Il suo cortile lo chiamavamo il “Parlamento”, dove si trovava con gli amici a disquisire su tutto. “Pèpi frer” era un personaggio unico». Il funerale di Giuseppe Rubini sarà celebrato venerdì 28 ottobre alle 15 a Fara Olivana, nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano Martire.

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