Tele e sculture celate nei caveaux trovano casa nella chiesetta di San Carlo

Treviglio. L’edificio sconsacrato in frazione Battaglie sarà restaurato e ospiterà un «deposito aperto» di parte delle opere della Fondazione istituti educativi. Presentato il progetto.

Recupero completo della settecentesca chiesetta sconsacrata di San Carlo, alla frazione Battaglie di Treviglio, per destinarla a «deposito aperto» dove conservare ed esporre parte della collezione artistica della Fondazione istituti educativi Bergamo, proprietaria dell’edificio. Questo il progetto di riqualificazione che la Fondazione ha presentato ottenendo dal Pnrr 150mila euro, parte dei 400mila necessari allo specifico intervento che dovrebbe essere ultimato nella seconda metà del prossimo anno. L’antico oratorio di San Carlo rientra in un complesso rurale a corte denominato Cascina Battaglie.

Spazio ai laboratori

Come anticipato ieri durante l’incontro di illustrazione del progetto, con un secondo intervento e investimento la Fondazione andrebbe a recuperare anche l’adiacente ala rurale, per creare spazi destinati a uffici, aree conferenze, laboratori di sperimentazione delle tecniche artistiche. Luigi Sorzi, presidente della Fondazione: «Con l’intervento si realizzano due obiettivi: dare nuova vita a un luogo storico fatiscente e rendere fruibile alla comunità provinciale il patrimonio artistico di proprietà. Allestire un “deposito aperto” consente a un vasto pubblico di ammirare dipinti e sculture oggi conservati all’interno dei caveaux, ma che verrebbero esposti a rotazione in occasione di visite guidate o itinerari tematici, dedicati alla conoscenza ed alla promozione di edifici religiosi campestri».

Valorizzati i caratteri del luogo

L’architetto Silvia Guadagni, il cui studio ha curato la progettazione, entra nello specifico del restauro: «È improntato alla conservazione, mantenimento e valorizzazione dei caratteri originali del luogo. L’abside diventa uno spazio privato atto al deposito di una parte del patrimonio artistico della Fondazione, mentre la navata unica, che si converte in “deposito aperto”, ospiterà un sistema di raccolta delle opere ed esposizioni multiformi e flessibili». Per l’assessore ai Lavori pubblici, Basilio Mangano, «questo recupero dimostra l’attenzione verso la cultura e il patrimonio storico».

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