Treviglio, cause accidentali per l’incendio al capannone. Nessun danno a quelli vicini

Il rogo Dopo lo scoppio dell’incendio martedì sera 5 luglio a Treviglio, i Vigili del fuoco hanno lavorato anche mercoledì 6 luglio, in via Aldo Moro, nella zona industriale Pip1.

L’ azienda andata in fiamme è la ditta individuale intestata a Pieragostino Bramati che ha la sua sede principale a Fara Gera d’Adda, addetta allo stoccaggio di materiali metallici, alluminio e ferro per lo più. L’interno del capannone, circa 1200 metri quadrati, è stato interamente compromesso dal rogo. I Vigili del fuoco sono stati impegnati tutta la notte e ancora nella mattinata di mercoledì 6 luglio alcune squadre erano sul posto per spegnere i residui focolai attivi.

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Dopo i controlli eseguiti sulla struttura è stata confermata la causa accidentale dell’incendio. L’analisi sulla stabilità, invece, ha confermato l’inagibilità del capannone ma ha anche stabilito che i capannoni vicini non hanno subito alcun danno dal rogo.

L’incendio è scoppiato intorno alle 21.30. I Vigili del fuoco della centrale di Bergamo e del distaccamento di Dalmine, con i volontari di Treviglio e di Romano di Lombardia hanno raggiunto la zona e qui hanno lavorato con autobotti e un’autoscala: sono stati aperti anche i fossi per prelevare l’acqua necessaria per lo spegnimento delle alte fiamme presenti all’interno del deposito. Con i pompieri sul posto anche i Carabinieri di Treviglio e la Polizia, dalle indicazioni fornite dalle forze dell’ordine non è bruciato materiale tossico.

L'incendio a Treviglio. Video di Redazione Web

In tutta la mattinata di mercoledì 6 luglio sono continuate la fasi di spegnimento e raffreddamento del capannone.

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