Un altro ponte vietato ai tir
Canonica chiude per lavori

Il viadotto necessita di manutenzione per 6 mesi. Sarà consentito solo il transito delle auto. Bendotti (Fai): non possono restare solo vie a pagamento.

Il ponte sul fiume Adda fra Vaprio e Canonica all’inizio del prossimo anno chiuderà 5 o 6 mesi ai mezzi pesanti per lavori di manutenzione straordinaria. È questo uno dei punti già certi dell’intervento il cui progetto definitivo verrà discusso questa mattina, a Bergamo, nell’apposita conferenza dei servizi. In particolare verranno affrontati i temi correlati, come la gestione della viabilità mentre il cantiere sul viadotto sarà in attività. Un tema delicato: sul ponte passa il tratto della provinciale 525 che collega il territorio della Provincia di Bergamo con la Città metropolitana di Milano e che, quindi, è percorso ogni giorno da molti veicoli, fra cui mezzi pesanti che fra Vaprio e Canonica possono viaggiare solo in direzione Milano-Bergamo.

È già certo che durante i lavori di manutenzione straordinaria, al via nel primo trimestre del 2021 (dopo la conferenza di oggi ci sarà da fare la gara d’appalto), le auto potranno passare a senso unico alternato. Il passaggio dei mezzi pesanti sopra le 3,5 tonnellate sarà invece vietato. E ciò sta già creando grande apprensione fra i camionisti e i suoi enti di rappresentanza come la Fai Bergamo (Federazione autotrasportatori) perchè andrà ad aggravare una situazione già critica: dopo l’entrata in vigore di questa limitazione in tutta la Bergamasca non ci sarà più nessun ponte sull’Adda transitabile dai camion senza pedaggi e senza limiti di peso. Gli unici viadotti percorribili saranno quelli delle autostrade Brebemi e A4, ovviamente a pagamento.

«Siamo costernati - afferma Doriano Bendotti, segretario provinciale Fai Bergamo –, mi sembra di essere tornato ai tempi di Renzo e Lucia. Non è concepibile che in una provincia come la nostra non rimanga un solo ponte sull’Adda non a pagamento per i nostri camionisti. Ci siamo già mossi a livello regionale e statale affinché si proceda al più presto con la costruzione di uno nuovo. Il tempo giusto è ora, grazie anche al previsto arrivo dei fondi del “Recovery fund”».

Di progetti di nuovi viadotti sull’Adda ce ne sono già diversi. L’unico però che potrà essere concretamente pronto a breve (il collaudo è previsto per la fine di novembre 2021) è quello della circonvallazione di Cassano, al confine con Treviglio, che potrà essere percorso dai mezzi pesanti. La messa in sicurezza del ponte fra Canonica e Vaprio è però ritenuta urgente e non si può attendere fino alla conclusione dei lavori a Cassano.

Preoccupa soprattutto lo stato dei cosiddetti «pendini»: con questo termine si intendono i tiranti d’acciaio rivestiti in calcestruzzo che, agganciati all’arco del viadotto, ne sostengono la soletta. Nella relazione del progetto che verrà discusso oggi viene segnalato «un errato posizionamento delle camicie metalliche di protezione» oltre alla «completa assenza della protezione con boiacca (cemento, ndr) dell’armatura metallica» che, in alcuni punti, «presenta un marcato stato di corrosione».

È quindi previsto che ogni pendino «verrà affiancato con due barre in acciaio zincate per garantirne la durabilità». Per migliorare poi la resistenza dell’arco del ponte su questa struttura verrà inserito un tessuto in fibra di carbonio e tutte le armature arrugginite e mancanti di calcestruzzo verranno ripristinate. Il tutto al costo di 600 mila euro che sarà sostenuto dalla Provincia di Bergamo grazie a fondi del Mit (ministero dei trasporti e delle infrastrutture).

Non è però finita qua: il ponte fra Vaprio e Canonica avrà bisogno di un altro intervento da 600 mila euro che riguarderà l’impalcato e che dovrà finanziare la Città metropolitana di Milano. Ma, nonostante le sollecitazioni di Via Tasso, l’ente non ha ancora preso posizione.

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