Boschi a rischio: 890 ettari minacciati dal bostrico infestante

AMBIENTE. I dati del servizio fito sanitario della Regione sulla diffusione del parassita. La Valle Brembana è la più colpita con 366 ettari intaccati. «Nel 2024 ci saranno più aree infestate».

Trecentosessantasei ettari nella comunità montana della Valle Brembana, 265 dei laghi bergamaschi, 222 in Valle Seriana, 37 Valle di Scalve. È la superficie di boschi di abete rosso (peccete) colpita dal bostrico in provincia di Bergamo secondo i dati forniti pubblicamente nei giorni scorsi a Bossico da Enea Inverardi e Marco Bazzoli, due tecnici del servizio fito sanitario di Regione Lombardia.

Gallerie sotto la corteccia

Erano ospiti della Pro loco del paese che aveva organizzato una serata dal titolo «Il nostro bosco sta morendo?» con l’obiettivo di affrontare l’emergenza provocata dal temuto xilofago che provoca la morte delle piante, annidandosi sotto la corteccia degli abeti dove scava lunghe gallerie che interrompono il flusso della linfa, vitale per le piante. Se il quadro uscito dalle relazioni dei due esperti è confortante per il paese dell’alto Sebino, dove gli abeti rossi già morti oppure sofferenti sono pochi, qualche decina, non c’è da stare allegri osservando l’orizzonte provinciale.

Maltempo e temperature

La tempesta Vaia del 2018, l’innalzamento delle temperature che spostano a quote progressivamente più alte l’habitat ottimale (attualmente attorno ai 1.400/1.550 metri di altitudine) per l’abete rosso, l’acuta siccità del 2022, sono i principali fattori che hanno generato le «epidemie» la cui fine appare ancora lontane. La previsione di Enea Inverardi è che «nel 2024 ci saranno più aree infestate di quest’anno».

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