Crowdfunding per costruire «La sala comune» nei boschi a Bossico

La struttura sorgerà nell’area comunale del Placàt

Dopo due anni di attività, che hanno portato i turisti a dormire nel bosco grazie al primo campeggio di Bossico, Davide ed Elena Arrighetti, fondatori della startup Placàt, lanciano una campagna di raccolta fondi per valorizzare ulteriormente l’area comunale in località Gavazzano. Da alcuni giorni tramite la piattaforma www.produzionidalbasso.com specializzata in campagne di crowdfunding è possibile sostenere il loro progetto intitolato «La sala comune» che punta alla realizzazione di un nuovo spazio di incontro e di accoglienza per escursionisti, viaggiatori ed esploratori. Fino a fine giugno, i sostenitori potranno versare da 15 euro in su per supportare la realizzazione di una struttura coperta da 42 metri quadrati destinata ad ospitare corsi, convegni, momenti conviviali e feste.

«Dopo avere realizzato lavori per circa 300mila euro, tra opere di urbanizzazione, impianti, ristrutturazione dell’edificio esistente e costruzione dei locali di servizio – spiega Elena – chiediamo un supporto nella realizzazione della Sala comune. I prezzi che hanno raggiunto i materiali e l’aumento del costo dell’energia hanno infatti inciso sull’utilizzo del budget iniziale». «Più che nei bandi e nella finanza – aggiunge Davide – crediamo nel valore sociale della nostra impresa e nella capacità di trasmetterne il senso a chi ci ha conosciuto condividendo i nostri sforzi per valorizzare la montagna, il bosco e la natura; quanto andremo a costruire è a tutti gli effetti un bene di pubblica utilità che resterà, come tutto il resto, al Comune di Bossico quando scadrà la nostra concessione».

A chi dona, Placàt garantisce l’erogazione dei suoi servizi: da un caffè in compagnia alla possibilità di utilizzare per un intero weekend in maniera esclusiva tutto il campeggio. L’obiettivo della campagna di crowdfunding è sfidante: servono 50mila euro, ma la formula del «raccogli tutto» consentirà di incassare i fondi anche se la raccolta si fermerà a una quota inferiore.

«Il ricorso a questa particolare forma di finanziamento – aggiunge Davide – risponde alla nostra filosofia: creare legami con le persone che vengono da noi o che, anche a distanza, credono nella nostra iniziativa, fortemente ancorata al territorio in cui siamo nati e cresciuti. Siamo uno dei pochi campeggi del della sponda bergamasca del lago d’Iseo, forse l’unico a mettere a disposizione di chi ci viene a trovare delle tende già montate; inoltre abbiamo costruito con materiale naturali, legno e argilla, una cupola geodetica per dormire in mezzo al bosco e osservare le cime degli alberi e le stelle».Ogni intervento realizzato da Placàt si fonda sul principio cardine della bioedilizia per fornire luoghi da abitare salubri e accoglienti, a basso impatto ambientale. Tante le storie che i due gestori dell’ecocampeggio di Bossico possono raccontare: la turista tedesca arrivata al campeggio con il figlio autistico, che giocando tra gli alberi ha ritrovato un po’ di allegria e serenità; i viaggiatori olandesi, padre e figlio, che diretti in Canada all’aeroporto di Orio al Serio si sono accorti di aver perso il passaporto e pur di stare in giro sono saliti a Bossico per una settimana di vacanza alternativa. «Tutti – concludono i due giovani imprenditori – apprezzano che la località Gavazzano sia raggiungibile in pochi minuti a piedi, che si possa trovare un punto ristoro e qualcuno con cui chiacchierare e parlare».

«Mi auguro che la loro iniziativa abbia successo – sottolinea la sindaca Daria Schiavi – hanno avuto coraggio a intraprendere un progetto che valorizza e arricchisce l’offerta turistica del territorio bossichese».

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