Dispersa nel lago d’Iseo, le ricerche continuano: in azione il sonar

LE OPERAZIONI. Anche lunedì 4 settembre proseguono le ricerche della giovane turista tedesca caduta nelle acque dell’Alto Sebino venerdì sera.

Squadre di nuovo in azione, lunedì 4 settembre, per le ricerche di Chiara Lindl, la turista di 20 anni originaria della Baviera caduta nelle acque dell’alto Sebino venerdì sera a seguito della manovra azzardata compiuta dall’amica di tre anni più grande che avrebbe preso i comandi del motoscafo per poi abbassare bruscamente la leva dell’acceleratore.

In particolare, il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco di Roma lunedì mattina è sceso in campo con il sonar per scandagliare i fondali ed eseguire una mappatura, a cui seguirà nelle prossime ore l’impiego del Rov, un robot comandato a distanza. Nella mattinata i controlli hanno riguardato in particolare l’area del lago tra Castro e la Cava di Gre.

Nel porto di Pisogne è allestita l’Unità di comando locale che coordina le ricerche, dalla quale anche domenica erano partite le operazioni dei vigili del fuoco di Milano, Brescia, Bergamo e Lovere per perlustrare in superficie il tratto di lago compreso tra Lovere, Castro, Toline e la stessa Pisogne. Il lavoro fino ad ora effettuato ha permesso ai vigili del fuoco di ottenere una sola drammatica conferma: Chiara va cercata sui fondali del lago d’Iseo.

La ricostruzione dei fatti, effettuata in base alle testimonianze dei sette giovani tornati a riva in stato di choc dopo aver perso di vista Chiara Lindl tra le acque del Sebino, sembrerebbe non lasciare spazio a dubbi sul fatto che si sia trattato di un drammatico incidente. La spinta improvvisa data dall’accelerazione del potente motoscafo avrebbe fatto perdere l’equilibrio alla giovane, che sembra si trovasse a prua, dove non c’è spazio per aggrapparsi, e che non si esclude possa aver battuto la testa prima di finire in acqua.

Deferita all’autorità giudiziaria, la posizione di Carolina Knauff resta al vaglio della Procura fino al termine delle operazioni di ricerca. A pesare, nei suoi confronti, il fatto che non abbia la patente nautica necessaria per condurre un motoscafo di una potenza superiore ai 40 cavalli (quello posto sotto sequestro dai carabinieri di cavalli ne ha 200) e la positività al test alcolemico cui è stata sottoposta venerdì sera insieme al gruppo di amici con cui si trovava in barca.

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