Il ghiacciaio dell’Adamello «segna» il cambiamento climatico

Lo studio.In base ai numeri «drammatici» dell’estate 2022 e ai dati del Servizio Glaciologico Lombardo con il progetto ClimAda, il ghiacciaio più grande d’Italia non arriverà al 2100

Il ghiacciaio dell’Adamello rischia di non arrivare al 2100 e tra 80 anni non resterà più nulla dello scenario che aveva suggerito il nome di «Guerra bianca». Lo dicono le previsioni di alcuni glaciologi che tengono conto degli dati raccolti in estate ed elaborati dal Servizio Glaciologico Lombardo e dai ricercatori del progetto ClimAda.

I numeri sono stati presentati nel corso di un convegno organizzato dalla Fondazione Lombardia per l’Ambiente e sono impietosi: dal 2007, la media di fusione stagionale dello spessore del ghiacciaio più grande d’Italia (si estende per 14 chilometri quadrati ed è suddiviso in sei unità: Miller Superiore, Corno Salarno, Salarno, Pian di Neve, Adamé e Mandrone) è stata di 4,5 metri a 2.600 metri di quota, di 2,9 metri a 2.850 metri e di 70 centimetri a 3.100 metri. Nel corso della torrida estate 2022, alle stesse altitudini si è abbassato rispettivamente di 7,4 5,2 e 3,5 metri.

Ne parlerà sabato 17 dicembre a Lovere Amerigo Lendvai, ingegnere ambientale e volontario del Servizio Glaciologico Lombardo, nel corso di un incontro pubblico in programma alle 20,30 nell’auditorium comunale di Villa Milesi.

Il report sarà presentato sabato 17 dicembre a Lovere dall’ingegnere Amerigo Lendvai

«I cambiamenti climatici e l’innalzamento delle temperature si fanno sentire in maniera netta e inequivocabile – spiega lo stesso Lendvai – semplificando possiamo infatti ricordare che a fronte di un innalzamento di un grado centigrado medio a livello globale delle temperature registrate nel corso dell’ultimo secolo, sull’arco alpino il valore è doppio: la temperatura media si è alzata di due gradi».

Questo incremento ha spostato verso l’alto la quota dello «zero termico»: in passato era a tremila metri di quota, adesso si aggira sui 3.500 metri di altitudine. «Ma il ghiacciaio dell’Adamello – illustra Lendvai – si trova tutto a quote inferiori, visto che soltanto la vetta raggiunge l’altezza di 3.554 metri sul livello del mare», sta insomma andando incontro a un costante scioglimento che l’estate scorsa ha brutalmente accelerato: «Negli ultimi dieci anni – spiega ancora il glaciologo – il ghiacciaio dell’Adamello ha avuto un bilancio di massa (la differenza tra accumulazione e ablazione, ndr) pari a un metro e mezzo di equivalente in acqua; nell’estate 2022 ha sfondato tutti i record perdendo quattro metri di equivalente in acqua». Due i fattori meteorologici che hanno inciso così pesantemente: dall’autunno 2021 alla primavera 2022 ha nevicato pochissimo, l’estate 2022 è iniziata a maggio facendo sciogliere la poca neve caduta prima della fine di giugno e, da quel momento, erodendo il ghiaccio accumulato in milioni di anni. Ha fatto talmente caldo, è stato illustrato nel corso del convegno della Fondazione Lombardia per l’Ambiente, che per 44 giorni a 3.320 metri di quota, nella zona della Punta del Venerocolo, non si è mai scesi sotto lo zero.

La quota dello «zero termico», in pochi anni, si è spostata dai 3mila metri fino ai 3.500 attuali

Il progetto ClimAda intanto va avanti. Le ricerche finanziate da enti pubblici e privati hanno consentito di prelevare dal Pian di Neve una carota di ghiaccio lunga 224 metri attualmente custodita nei laboratori dell’Università Bicocca di Milano per essere analizzata. «ClimAda è un progetto unico non solo nel panorama italiano, ma anche in quello europeo e globale - commenta Fabrizio Piccarolo, direttore di Fondazione Lombardia per l’Ambiente –. Le informazioni derivanti dalle attività di analisi contribuiranno a chiarire quadri di tendenza e prospettive sul piano ambientale di ampi territori della nostra regione alpina, supportando la comunità scientifica e i decisori politici nella definizione di misure di adattamento per le evoluzioni in corso. Nel corso del 2023, ClimAda proseguirà assumendo una dimensione internazionale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA