«Il vescovo Bruno, schietto nella fede». Oggi i funerali a Brescia, poi la sepoltura sul lago

L’addio Il ricordo di monsignor Foresti durante la veglia celebrata nella Cattedrale di Brescia. «Fino all’ultimo istante della sua esistenza è stato testimone dell’amore di Dio». Legatissimo a Paolo VI. Alle 16, nel duomo di Brescia, i funerali celebrati dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini.

Primi Anni Novanta, i ragazzi di un oratorio della Bassa bresciana sono in trasferta nella ex canonica di Rino di Sonico per il campo scuola estivo. In un caldo primo pomeriggio arriva una vecchia utilitaria Fiat dalla quale scende un sacerdote sconosciuto alla comitiva. Indossa una veste visibilmente usurata. «Chi è il capo qui?» chiede perentorio. «C’è il curato, ma ora sta riposando» gli risponde uno degli animatori. «Benissimo lo aspetto, mi fate almeno un caffè?». L’ora successiva scorre veloce con quel prete che non smette di fare domande ai giovani. Poco dopo le tre scende il curato, arrivato in cucina si ritrova di fronte alla scena inattesa ed esclama incredulo: «Vescovo Bruno, cosa ci fa qui?». Monsignor Bruno Foresti era esattamente così, un pastore che incarnava nel pieno lo spirito del Concilio Vaticano II, una Chiesa che esce dai suoi luoghi tradizionali per incontrare le persone, per ascoltarle, per parlare con loro, per dare consigli. Nel suo quasi secolo di vita il vescovo Foresti non ha mai smesso di stare in mezzo alla gente, e lo ha sempre fatto con il suo stile inconfondibile, schietto e sincero. L’affetto che gli è stato costantemente tributato è il segno tangibile della sua capacità di colpire il cuore delle persone.

Tanti momenti difficili

«Fino all’ultimo istante della sua esistenza è stato testimone dell’amore di Dio», così lo ha ricordato ieri il vicario generale della Diocesi di Brescia, monsignor Gaetano Fontana, durante la veglia celebrata nella Cattedrale di Brescia. Monsignor Foresti è stato un uomo guidato da una fede granitica, una fede che lo ha aiutato a superare anche i tanti momenti difficili che ha incontrato lungo il suo lungo cammino.

«Con le lacrime agli occhi ci raccontò dei mesi difficili che aveva vissuto, periodo durante il quale aveva capito ancora di più l’importanza di Dio nella nostra vita»

Lo ha sottolineato anche monsignor Fontana, che proprio dal vescovo Bruno fu consacrato sacerdote l’11 giugno 1988. «In quel periodo non stava bene – ha raccontato il vicario generale –, tanto che per tutta la Messa restò seduto. Quando si riprese volle noi sacerdoti novelli con lui in ritiro spirituale. Con le lacrime agli occhi ci raccontò dei mesi difficili che aveva vissuto, periodo durante il quale aveva capito ancora di più l’importanza di Dio nella nostra vita, una presenza preziosa, un tesoro sempre presente, anche quando può sembrare che non lo sia». «Quel periodo di sofferenza, e il modo in cui il vescovo Bruno lo affrontò – ha proseguito monsignor Fontana – portano la nostra mente, una volta in più, al nostro vescovo Pierantonio, anche da lui ci arriva una straordinaria testimonianza di vita e di fede». Nei giorni scorsi il vescovo di Brescia, Pierantonio Tremolada, ha ricevuto il trapianto di midollo osseo, attualmente è convalescente all’ospedale di Monza.

Monsignor Foresti, morto martedì mattina alla Casa di riposo di Gavardo gestita dalle Umili Serve del Signore dove era ospite da qualche mese, era nato 99 anni fa, il 6 maggio del 1923 a Tavernola Bergamasca e aveva guidato la Diocesi di Brescia dal 1983 al 1999. Era legatissimo a Paolo VI che il 12 dicembre 1974 lo aveva nominato vescovo ausiliare di Modena e Nonantola; e sempre Giovanni Battista Montini lo nomina arcivescovo metropolita di Modena e abate di Nonantola. Il 7 aprile 1983 è invece Papa Giovanni Paolo II a sceglierlo per guidare la Diocesi di Brescia.

Il ricordo di monsignor Beschi

Stima e affetto legavano monsignor Foresti al vescovo di Bergamo, il bresciano monsignor Francesco Beschi, questo il suo ricordo: «Poche settimane fa ho avuto il piacere di un incontro profondo e fraterno: un abbraccio spirituale, in cui ho potuto raccogliere la fatica della sua condizione e la bellezza della fede con cui la stava vivendo».

Oggi l’ultimo saluto

Oggi alle 16, nel duomo di Brescia, i funerali celebrati dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini. «Era espressa volontà di nostro zio essere sepolto nel duomo di Brescia, ma essendoci in corso dei lavori nell’ala riservata alle urne dei vescovi, verrà temporaneamente sepolto a Tavernola nella cappella dei sacerdoti» dicono i nipoti di monsignor Foresti. Dopo i funerali, il feretro del vescovo emerito di Brescia, che era il vescovo italiano più anziano, con alle spalle 76 anni di sacerdozio e 57 di episcopato, verrà portato nella parrocchiale di Santa Maria Maddalena a Tavernola. Il parroco don Giuseppe Azzola ha annunciato che la salma raggiungerà la chiesa nel tardo pomeriggio. Nella parrocchiale ci sarà una veglia funebre che si concluderà alle 21,30. Venerdì alle 10 la Messa funebre, sempre nella chiesa di Tavernola, sarà celebrata da monsignor Gaetano Bonicelli, vescovo emerito di Siena, legato a don Bruno da affetto e lunga amicizia. Sull’altare con monsignor Bonicelli saliranno i vicari di Bergamo, monsignor Davide Pelucchi, e di Brescia, monsignor Gaetano Fontana. Al termine il corteo funebre condurrà monsignor Foresti per la sepoltura al cimitero.

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