«Insulti razzisti a Mendy», la replica: «Dalla tribuna non si è sentito»

Calcio provinciale, il Bagnatica accusa il Passirano Camignone (anche sui social). Il ds dei bresciani ribatte: «Non è vero, aspettiamo il responso del giudice» .

Un finale turbolento nel Bresciano ha coinvolto il Bagnatica e in particolare il classe 2002 Frederic Mendy, cittadino italiano nato in Senegal, domenica scorsa in casa del Passirano Camignone. I bergamaschi hanno chiuso l’incontro in sette uomini, con l’ultima espulsione per una reazione da parte del giovane giocatore, secondo dirigenti e compagni, dopo gli insulti a sfondo razziale di un avversario. Il Bagnatica ha segnalato la cosa fin da subito, ma non sono stati presi altri provvedimenti: sugli spalti era presente anche l’osservatore arbitrale, in tribuna per giudicare l’operato del giovanissimo direttore di gara, alla prima esperienza tra i più grandi.

Adesso non resta che aspettare il responso del giudice sportivo, anche perché le versioni delle sue società differiscono completamente. Da una parte c’è il Bagnatica, che ha denunciato sui social quanto successo, attraverso le parole del vice allenatore Roberto Carissimi, che parla di «frasi dette dai giocatori in campo, dall’allenatore in panchina e dai dirigenti in tribuna a un nostro ragazzo di 19 anni la cui unica colpa è l’origine geografica e il colore della pelle». A prendere posizione è stato il presidente della compagine orobica impegnata nel girone E di Seconda categoria. «Ci dispiace perché molti degli insulti provenivano da gente con la loro divisa– spiega Fausto Colleoni –. Era una gara a chi insultava di più fin dall’inizio. Naturalmente mi ha dato fastidio questo atteggiamento e abbiamo fatto fatica a placare il ragazzo, ma quello che è successo dopo è stato ancora più grave: gli avversari hanno minimizzato sull’accaduto. Siamo fiduciosi che il responso del giudice sportivo ci dia giustizia, più al ragazzo che a noi». Ancora Carissimi, invece, parla di una frase a suo dire arrivata dallo staff bresciano: «Negro di m... o bastardo è la stessa cosa, finiamola con il perbenismo».

Dal Passirano rispediscono al mittente le accuse di razzismo e, anzi, si dicono preoccupati della piega che sta prendendo questa situazione anche in vista del prossimo incontro contro il Foresto Sparso, formazione composta solo da giocatori di colore. «Dalla tribuna non ho sentito niente, hanno finito la partita dopo quattro espulsi ed erano nervosi – spiega il direttore sportivo dei bresciani Domenico Inverardi –. Se davvero così fosse l’arbitro avrebbe sentito l’insulto razziale, essendo il loro giocatore stato espulso sotto i suoi occhi per reazione. Non ci sono motivazioni per chiedere scusa, se è vera la cosa andremo a vedere cosa dirà il responso del giudice sportivo: noi non siamo razzisti e il fatto non è successo, si sta davvero ingigantendo la cosa».

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