Lo strazio delle amiche di Giorgia. «Era la gioia di vivere in persona»

La tragedia. Lo strazio delle amiche di Giorgia Manenti, la ragazza morta di malore mentre era al lavoro nell’azienda di famiglia a Tagliuno di Castelli Calepio nel pomeriggio di giovedì 8 settembre.

«Quando si dice matta, ma matta buona, piena di vita, mai conosciuta una ragazza più piena di vita di lei. Non solo era mia amica da sempre, era di più, una sorella». Laura non si da pace. Come non se ne danno Beatrice e le tantissime altre ragazze che giovedì sono corse in via Tasso a Tagliuno, nella ditta dei genitori di Giorgia Manenti, dopo aver saputo. Dopo non averci creduto.

Leggi anche

«Dovevamo vederci giovedì sera – racconta Beatrice – per programmare la pallavolo, lei era il direttore sportivo della squadra, lei era la manager, lei organizzava tutto. C’erano le visite mediche, le aveva programmate lei, poi stasera aperitivo e tante cose da preparare. Non è possibile».

Non è possibile lo ripetono tante e tanti amici. «Avevamo appena comprato i biglietti per il concerto di Max Pezzali, con lei non stavi mai fermo, un fiume in piena, giorno e notte lei c’era, lei era sempre pronta ad andare, a fare» racconta ancora Bea, che era stata la sua animatrice al Cre e poi erano diventate amiche. Aveva appena detto a un’altra coppia di amici che sì, sarebbe andata con loro al mare per il weekend. «Giorgia? Era spettacolare. Amica di tutti, amava la vita più di tutte le persone che io abbia mai conosciuto» dice Bea, ma anche Laura, e tutte le altre fuori dalla Mega di nonni Clemente e papà Omar.

Tanti i pensieri affidati ai social, che hanno ricordato Giorgia nelle tante occasioni in cui anche in parrocchia e all’oratorio ha portato il suo sorriso.

Approfondisci l'argomento sulla copia digitale

© RIPRODUZIONE RISERVATA