Lovere, in ospedale più di 30 gradi
«Interverremo sui condizionatori»

L’impianto di climatizzazione dell’ospedale di Lovere non raggiunge tutti i piani. L’Asst: «Ottenuto un finanziamento da Regione per intervenire».

Un caldo infernale, insostenibile. Il picco delle temperature registrato in questi ultimi giorni sta provocando problemi a chi lavora in cantiere o nelle fabbriche e a chi non può stare a casa, dove invece il supporto di un condizionatore o di un ventilatore aiuta a superare la calura.

Ma grossi disagi si registrano anche all’ospedale di Lovere dove, nonostante i lavori di adeguamento dei reparti effettuati meno di dieci anni fa, manca un impianto di climatizzazione che raggiunga tutti i cinque piani in cui è suddiviso l’edificio principale. Così nelle camere di degenza si superano abbondantemente i trenta gradi e alle problematiche personali di ciascun ricoverato si sommano quelle provocate dal caldo che si ripercuotono anche sul personale sanitario, costretto a lavorare in condizioni non certo ottimali.

La situazione è particolarmente difficile al quarto piano, dove è collocato il reparto di medicina e che è situato nel sottotetto. L’isolamento non è adeguato, le camere sono quasi tutte rivolte a sud e manca l’aria condizionata. Condizioni analoghe al terzo piano dove sono raggruppate le unità di urologia, ortopedia e chirurgia, oltre alle sale operatorie. Il clima inizia a essere più mite al secondo piano, quello degli ambulatori e della riabilitazione generale e geriatrica, parzialmente raggiunto da un impianto di condizionamento. Nella radiologia e negli uffici amministrativi del primo piano e al piano terra invece le condizioni di lavoro e di accesso ai servizi sono accettabili.

«Ma per chi è ricoverato al terzo e al quarto piano il caldo di questi giorni è veramente impossibile da affrontare». A raccontarlo sono i parenti di alcuni ricoverati, ma conferme arrivano anche da alcuni dipendenti.

Già nell’estate di un anno fa, quando Caronte imperversava con le sue temperature vicine ai 40 gradi, avevano scritto una comunicazione formale all’azienda ospedaliera il presidente della Comunità montana dei Laghi bergamaschi Alessandro Bigoni e i sindaci di Lovere e Costa Volpino, Giovanni Guizzetti e Mauro Bonomelli. «La situazione era identica a quella odierna – conferma Bigoni – avevamo chiesto quali fossero i programmi dell’Asst per portare l’aria condizionata nelle stanze di degenza e avevamo ricevuto le prime rassicurazioni. Purtroppo dobbiamo constatare che ad oggi non è stato fatto nulla di risolutivo e sollecitiamo nuovamente i dirigenti dell’Asst a intervenire».

Una nota dell’Asst risponde alla sollecitazione rilevando che «per migliorare il comfort dell’ospedale di Lovere l’Asst di Bergamo Est ha chiesto e ottenuto da Regione un finanziamento di un milione e 143 mila euro. Tale importo è destinato alla predisposizione degli impianti di condizionamento e al potenziamento dei trasformatori (in quanto quelli attuali possono sostenere un carico energetico limitato)». Qual è l’attesa? «Sono state avviate le procedure per la predisposizione della progettazione esecutiva, a cui seguiranno quelle per l’affidamento dei lavori». Intanto, l’azienda ha deciso l’acquisto di circa 80 apparecchiature (condizionatori, ventilatori e deumidificatori) per fronteggiare i picchi di calore che creano «oggettivo disagio» nelle strutture aziendali che ad oggi non sono dotate di impianto di condizionamento/raffrescamento. Tale approvvigionamento ha riguardato anche il presidio di Lovere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA