Sarnico, 10 milioni per rimettere a nuovo la diga di Fosio

SEBINO. Via a gennaio ai lavori del primo step di fondi dal Pnrr del maxi progetto di revamping dello sbarramento del lago, che ha compiuto 90 anni il 6 novembre. Il progetto prevede anche la sostituzione di tutte le cinque paratoie.

Una piena dopo l’altra, un decennio dopo l’altro, la diga di Fosio che «sbarra» il lago d’Iseo a Sarnico, sentinella del basso Sebino, ha retto a quasi un secolo di storia senza mai fare una piega. Ora, però, passata la soglia dei novant’anni di attività (entrò in funzione il 6 novembre 1933) è tempo di rinnovamento, consolidamento, riqualificazione. In una parola di moda, revamping.

Sarà rimessa a nuovo

Il Consorzio dell’Oglio, che si occupa della regolazione dei livelli del lago d’Iseo e delle portate di acqua del fiume emissario, ha nel cassetto un maxi intervento da circa 10 milioni di euro che praticamente, una volta terminati i lavori, permetterà di avere un’infrastruttura tutta nuova. Il progetto definitivo c’è, e si tratterebbe dell’opera più importante effettuata sullo sbarramento fino a oggi. Per il momento è stato finanziato solamente il primo lotto tramite un contributo da un milione e 150mila euro, ottenuti nell’ambito del Pnrr.

In attesa degli altri nove milioni di euro circa per rimettere in sesto la «signora», il Consorzio sta portando avanti altri progetti. Come quello da 450mila euro, cofinanziato da fondazione Cariplo nell’ambito del progetto Gardiian, per riaprire l’interconnessione idraulica tra fiume e lago tramite una scala di rimonta per i pesci. O, ancora, il progetto da un milione di euro finanziato dal fondo di inclusione e sviluppo del Ministero dei trasporti per l’adeguamento sismico della casa di guardia a Fosio (gli ultimi lavori risalgono agli Anni Ottanta) che ospita i dipendenti del Consorzio. Devono infatti «guardare a vista» la diga e per intervenire tempestivamente in caso di piena.

Pronta la scala dei pesci

«Si sono conclusi i lavori per realizzare la scala di risalita per i pesci – fa sapere Francesco Tengattini, dalla sede del Consorzio dell’Oglio –. Il rifacimento della casa di guardia terminerà nella primavera del 2024, mentre a gennaio dovrebbe partire il primo lotto funzionale per riqualificare e consolidare la traversa fluviale. Abbiamo redatto un progetto definitivo per poter accedere agli ulteriori fondi necessari tramite bandi appositi per questo tipo di interventi».

Il progetto da 10 milioni di euro prevede di intervenire direttamente sulla traversa fluviale, realizzata tra il 1931 e il 1933 in cemento e acciaio da circa 900 operai che seguirono il progetto redatto dal professor Gaetano Ganassini, all’epoca titolare della cattedra di idraulica al Politecnico di Milano. Con i suoi 124 metri di lunghezza, la diga ricopre un ruolo strategico per la regolazione dei livelli del Sebino, per l’irrigazione dei campi della bassa e l’economia agricola, per alimentare le centraline che producono energia idroelettrica, ma anche per il turismo e la balneazione del lago.

Il consolidamento

Da gennaio, quindi, partiranno i lavori (il primo lotto già finanziato nell’ambito del Pnrr) per rifare le scale di accesso e la passerella di coronamento della traversa. Verranno anche effettuate delle perforazioni per collegare, tramite alcune barre di acciaio, le quattro pire ai cassoni di fondazione, in modo da consolidare la struttura.

Per le opere in subalveo, invece, che prevedono somme ingenti proprio per la necessità di essere effettuati in acqua, bisogna aspettare i finanziamenti.

«In questo caso il progetto definitivo prevede di realizzare delle palificazioni per consolidare l’alveo della traversa – conclude Tengattini –. La sostituzione delle cinque paratoie e degli azionamenti che permettono di alzarle e abbassarle: oggi sono idraulici, in futuro diventeranno elettromeccanici. Siamo nella fase di ricerca dei finanziamenti idonei. Nel frattempo stiamo gestendo l’evento di piena dei giorni scorsi».

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