Tagliuno, l’oratorio a nuovo è segno tangibile di fede - Foto/Video

Castelli Calepio Rinnovato lo storico centro giovanile di Tagliuno, ieri il taglio del nastro con il vescovo Beschi. Tanti i volontari e i benefattori che hanno contribuito all’opera. La nuova struttura dedicata a San Francesco.

«Un luogo simbolo di accoglienza, dove si tocca la fede e la si trasmette a chi sta crescendo». Con queste parole dense di speranza il vescovo Francesco Beschi ha inaugurato nel tardo pomeriggio di ieri il nuovo oratorio di Tagliuno di Castelli Calepio, realizzato rinnovando lo storico centro parrocchiale giovanile e ora intitolato a San Francesco.

Tanti benefattori si sono avvicendati per consentire l’ottima riuscita di un’opera che ieri, in occasione dell’apertura ufficiale, ha entusiasmato centinaia di persone, tra famiglie e giovanissimi in festa. Ad essere rinnovato è stato di fatto tutto l’oratorio, compresi i campi da basket e da pallavolo, il manto erboso per il calcio, il bar e numerosi altri locali. Lo stabile in cui era ospitato il vecchio bocciodromo è stato inoltre riqualificato attraverso la creazione di un grande salone polifunzionale.

«Gesù disse ai discepoli dopo la resurrezione: pace a voi, ed è questo il dono della Pasqua – ha affermato il vescovo durante la Messa –. Il dono del Signore è la pace, che è vita nella sua pienezza. Non è solo starsene in pace, ma essere vivi così tanto che nemmeno la morte riesce a mortificarci. Anche per questo è bellissima l’intitolazione dell’oratorio a San Francesco, un uomo di pace universalmente riconosciuto. Come lui, dobbiamo coltivare la pace e il bene e diventare costruttori nel nome del Signore. La costruzione dell’oratorio, visto crescere e rinnovarsi, si vede e si tocca, ma non si tratta solo dell’edificio: ci sono gioia e soddisfazione perché si tocca la fede e la generosità di tanti. Sarà un oratorio in cui tutti vengono riconosciuti, in cui ci si può incontrare nel segno dell’amicizia, della solidarietà, della collaborazione. Fare esperienza in oratorio è toccare il Signore con mano. Lo hanno fatto in tanti in passato e speriamo che siano in tanti a farlo in futuro». A fargli eco anche il parroco di Tagliuno, don Cristiano Pedrini, che, visibilmente emozionato, è riuscito a coinvolgere tutta la comunità in un momento di festa che ha visto la partecipazione anche di molti altri sacerdoti che sono collegati col paese: don Luciano Manenti, don Giuseppe Belotti, don Emanuele Poletti, don Davide Gregis e don Antonio Guarnieri.

Inaugurato il rinnovato oratorio di Tagliuno. Video di Yuri Colleoni

«L’oratorio è bellissimo e funzionale – ha spiegato don Cristiano –. I muri sono importanti, ma è lo stile con cui lo abiteremo che farà la differenza. La pandemia ha cambiato le nostre abitudini, ma l’oratorio ci dice che essere vivi non è solo stare a galla. Ora inizia la fase due, che per noi è un’autentica missione: quella di costruire un futuro per le famiglie e accompagnare le nuove generazioni nella crescita cristiana. L’oratorio è per noi una casa per sentirci a casa, guardarci negli occhi e leggerci nel cuore. Ma nulla sarebbe stato possibile senza la solidarietà di tutta la comunità, dei tanti benefattori e soprattutto di chi ha progettato l’oratorio gratis».

Il riferimento è al geometra Agostino Rossi, che da parrocchiano è stato tra i principali fautori del nuovo centro parrocchiale: «È stata dura, ma alla fine il risultato è straordinario – ha commentato -. L’iter è cominciato all’inizio del 2020, con il Covid che ha colpito quasi subito. Ma tutto il team di progettazione non si è dato per vinto e siamo riusciti a rispettare il cronoprogramma». I meriti della costruzione vanno alla ditta Ecocostruzioni di Efrem Robecchi, il cui lavoro ha lasciato in molti a bocca aperta.

Alla Messa presieduta da monsignor Beschi è seguito un corteo che ha portato direttamente all’ingresso dell’oratorio. Proprio qui, tra applausi e conti alla rovescia, il vescovo ha azionato (non senza un momento di suspense) il cancello scorrevole che ha fatto così entrare i primi bambini. All’interno, vicino ai campi da gioco, ecco il taglio del nastro, tra bimbi gioiosi e palloncini colorati.

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