Almè, si dimettono sette consiglieri
Cade la giunta Bandera, arriva il commissario

Il sindaco lo ha annunciato con un post su Facebook, esprimendo l’amarezza per la situazione che si è creata.

C’era una volta l’amministrazione comunale di Almè. C’era, perché da oggi, anzi per la precisione da ieri mattina, il commissariamento sembra una decisione irrevocabile dopo che due assessori e cinque consiglieri hanno rassegnato contemporaneamente le dimissioni. A tre anni e mezzo dalla vittoria alle elezioni sotto il segno della Lega, Massimo Bandera non sarà più il sindaco di Almè.

Dopo la mozione di sfiducia firmata a dicembre, si sono presentati ieri in Municipio uno dopo l’altro per formalizzare la decisione. All’Ufficio protocollo hanno presentato le loro dimissioni Paolo Gritti e gli assessori (ormai ex) Tiziana Petruzzi e Ferdinando Stacchetti della maggioranza di «Vivere Almè», oltre a Maurizio Nozza (Almè al Centro) e Sara Viscardi, Katia Rota e Paolo Rossi (Insieme per Almè). In tutto, fanno sette defezioni e, siccome il Testo unico degli enti locali prevede per il regolare funzionamento del Consiglio comunale una quota pari alla metà dei consiglieri più uno, non esistono più le condizioni perchè lo stesso continui a lavorare. La decadenza verrà ora sancita da un provvedimento prefettizio al quale seguirà il commissariamento, mentre gli elettori alla prima occasione utile, probabilmente in primavera, saranno nuovamente chiamati alle urne.

«Fin da subito l’amministrazione Bandera ha presentato lacune – spiegano i componenti della maggioranza dimissionari –. Scarse, se non nulle, condivisioni, giunte frettolose dove il silenzio dava spazio a monologhi del sindaco, spesso superficiale nelle argomentazioni. Per lui sembrava tutto facile tanto che il confronto diventava estremamente difficile e il suo eccessivo protagonismo sempre più evidente. A se stesso ha orientato azioni e successi. Durante la crisi è ricorso unicamente “ai piani alti” della Lega, credendo di fare breccia e far rientrare così il tutto. L’autoreferenzialità oltremisura di Bandera, unita all’incapacità di fare squadra, ci hanno convinto che le dimissioni fossero l’unica possibilità per interrompere un’amministrazione così precaria e dannosa per la comunità tutta».

In rotta di collisione anche i quattro consiglieri delle minoranze. «Le dimissioni sono la diretta conseguenza di un percorso di involuzione che ha visto la maggioranza andare in crisi e spaccarsi – dichiara Maurizio Nozza –. Teb, Cava Ghisalberti e Pgt sono tematiche che attendevano e attendono ancora risposte a cui la maggioranza non ha saputo dare risposte, non tanto a noi consiglieri, ma alla comunità che avrebbe meritato maggiore considerazione». Sulla stessa linea il gruppo «Insieme per Almè» che parla di «una squadra assemblata solo per la vittoria». «Abbiamo assistito – sottolineano i tre consiglieri – alla disfatta delle associazioni sempre meno coinvolte nella vita del paese. Abbiamo atteso la rinascita dello sport e l’attenzione ai giovani: tante promesse non mantenute e forse, nemmeno tenute in considerazione. Abbiamo chiesto, in tempi non sospetti, di dare informazioni ai cittadini in merito alla riqualificazione dell’area ex cava Ghisalberti che, a causa dei malumori interni alla squadra di maggioranza, non ha saputo dar seguito agli accordi sottoscritti in precedenza per la realizzazione di una residenza per anziani».

Al sindaco Massimo Bandera non resta altro che prendere atto delle dimissioni, sostenuto dai vertici della Lega (il segretario nazionale Paolo Grimoldi, il responsabile federale Enti locali Stefano Locatelli e il commissario della provincia di Bergamo Giulio De Capitani) che con un comunicato stampa «ringraziano sentitamente per l’ottimo lavoro svolto, che viene interrotto con motivazioni incomprensibili, in particolare da parte dei consiglieri di maggioranza, per di più con una procedura scorretta ed antidemocratica». «Ritengo che in questi anni – aggiunge il consigliere regionale della Lega Alex Galizzi – l’amministrazione di Almè con Massimo Bandera abbia lavorato tanto e che avrebbe potuto fare ancora di più. Va altresì riconosciuto che tutti gli amministratori si sono impegnati per raggiungere degli importanti obiettivi a beneficio dei cittadini. Spiace constatare che i rapporti all’interno del gruppo siano andati lacerandosi al punto da arrivare a questa situazione».

«Spiace che i consiglieri di maggioranza dimissionari si siano sottratti da tempo, e in particolare in questi mesi, ad un leale confronto interno – afferma Massimo Bandera –. Dimettendosi hanno dimostrano ancor di più la paura a sostenere le proprie ragioni in Consiglio comunale. Schierandosi con le opposizioni hanno di fatto tradito il voto ricevuto dagli elettori. Un atteggiamento irresponsabile che porta a interrompere il grande lavoro portato avanti dall’amministrazione ad un anno e mezzo dalle elezioni». «La cosa assurda – conclude il sindaco – è che mi accusano di essere stato troppo presente e di aver pubblicizzato il lavoro svolto dall’amministrazione. Quale migliore segno di trasparenza tenere informati i cittadini in tempo reale e di avere un sindaco a tempo pieno? Ora con il commissariamento del Comune si fermeranno i tantissimi progetti in corso, compresa la riqualificazoone della ex cava Ghisalberti e l’annessa futura casa di riposo».n

Ecco il post del sindaco Massimo Bandera che annuncia con rammarico le dimissioni.

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