Cina, Martina Milesi è rientrata a casa
La studentessa a San Giovanni Bianco

Anche l’ultima studentessa del gruppo di sei bergamasche bloccate in Cina ha fatto ritorno a casa. Ore 22 di domanica, scalo di Milano Malpensa. Felice ed esausta, con la mascherina che le copre il volto, Martina Milesi, 23 anni, di San Giovanni Bianco, riabbraccia i genitori.

«Un rientro faticoso. Sto bene e mi sento fortunata. Pensavo che questo momento non arrivasse più». Ora è sorridente, come le tre compagne di Università approdate sane e salve il giorno prima in Italia e le due che invece hanno fatto tappa a Londra.

Papà Mauro e mamma Alessandra, catapultatisi in auto dalla Valle Brembana allo scalo per riabbracciare la figlia che non vedevano dallo scorso agosto, sono il ritratto della serenità ritrovata. Con il rientro in Italia di Martina, bloccata per giorni nel campus universitario di Nanchino per l’allarme coronavirus e arrivata all’aeroporto di Malpensa dopo 24 ore di voli e scali intermedi, si chiude il capitolo degli studenti bergamaschi impegnati in un semestre formativo in Cina e tornati tutti a casa con qualche apprensione, soprattutto negli ultimi giorni.

«Mai avuto paura»

«A dir la verità non ho mai avuto particolare paura del virus perché usavamo nel campus le mascherine e le opportune precauzioni – racconta Martina, che frequenta il secondo anno del corso di Laurea in Comunicazione e cooperazione internazionale dell’Università di Bergamo –. I miei genitori, con cui sono sempre stata in contatto costante, mi hanno tranquillizzata. Il problema principale era la scarsa informazione sui voli operativi dopo il blocco del traffico aereo disposto da e per la Cina». Martina è lucida nel ripercorrere le ultime ore di un’esperienza che ricorderà a lungo per le modalità con cui si è conclusa, con un atterraggio a Milano Malpensa che profuma di liberazione. Per papà Mauro, elettricista, e mamma Alessandra, casalinga, un bel sospiro di sollievo. «Avevo da tempo prenotato un volo Lufthansa per l’Italia in programma lunedì (oggi, ndr) – sottolinea Martina –, poi con le notizie frammentarie che arrivavano dall’Italia abbiamo perso un po’ di certezze. Io e le mie compagne di Università abbiamo contattato a più riprese il consolato italiano a Shanghai per avere rassicurazioni. Non ci siamo sentite mai sole, visto che molti ci hanno contattato dall’Università per sapere in quali condizioni fossimo e tranquillizzarci». Le ultime 24 ore sono state intense per la studentessa di San Giovanni Bianco. Si è imbarcata all’una di notte italiana tra sabato e domenica su un volo Air China da Nanchino a Pechino. Due ore di attesa nella capitale cinese e poi lunghe ore di volo in direzione Francoforte, con arrivo alle 18,30. Ulteriore attesa in Germania e volo Lufthansa delle 20,30 atterrato a Milano Malpensa intorno alle 22. La mascherina è ancora in bella mostra, la Cina è lì nei suoi pensieri. Mauro Milesi e la moglie Alessandra sanno che questa è una domenica speciale per la loro famiglia. Martina ha anche una sorella di 20 anni che studia Giurisprudenza a Bergamo e una di 12 anni che frequenta le medie a San Giovanni Bianco. «Cinque mesi lontano da un figlio sono tanti, ma Martina è una ragazza intelligente – racconta il papà con orgoglio –. Ha gestito con calma la vicenda, nonostante gli allarmi mediatici sulla propagazione del virus. Martina aveva la possibilità di tornare con questo volo dopo le varie cancellazioni. A noi bastavano le notizie che ci forniva via WhatsApp e non le abbiamo mai dato pressioni particolari. Si è sempre dichiarata entusiasta dell’esperienza, un’occasione anche per conoscere un Paese e una lingua diversi, così distanti da noi. Ora tornerà a fare la spola tra San Giovanni Bianco e Bergamo: la normalità».

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