L’impresa di Oprandi: operato alle anche, torna in vetta al Bianco

San Pellegrino «Missione compiuta» per lo scialpinista. A meno di due mesi dall’intervento, in bici e barca a vela dal Trentino a Chamonix, poi la cordata da guida alpina.

È tutta questione di volontà: se una cosa la vuoi e la vuoi con tutte le tue forze, puoi raggiungerla. È con questa convinzione che Omar Oprandi, 57 anni, di San Pellegrino Terme, da anni guida alpina con base a Drena, in Trentino, nonché campione di scialpinismo, ha affrontato un’altra «avventura», forse una delle più importanti della sua vita: essere sottoposto a due delicati interventi chirurgici all’anca e affrontare un decorso post-operatorio di una manciata di giorni, culminato il 15 maggio nientemeno che con l’ascesa al Monte Bianco, a 4.810 metri di altezza.

Guida alpina

«Il mio motto è “RiPartire da zero” – racconta all’indomani dell’ennesima conquista di una delle montagne più amate, questa volta con un significato tutto particolare –. Riparto da zero, non solo per me, riparto per tutti, per far capire che si può. Volevo tornare a essere quello di prima, dopo due interventi chirurgici che di fatto azzerano la preparazione fisica di chiunque. Ho deciso che dovevo salire il Monte Bianco per quello che sono, ho raggiunto la vetta come guida alpina, il mio lavoro, accompagnando due persone, e per questo con tutta la strumentazione che la cordata richiedeva (corde da 60 metri, materiale da ghiaccio, e altro “ferrame del mestiere”) e non da semplice escursionista singolo.

«RiPartire da zero» è nato nel letto di ospedale: «Volevo mettermi alla prova, e dato che negli ultimi anni mi sono dedicato a tre sport in particolare (barca a vela, bicicletta e scialpinismo) ho studiato con cura tutto il percorso e la logistica per “portare a casa” l’impresa della vita: in cinque giorni ho fatto la traversata del lago, il percorso in bici (vera riabilitazione, in caso di operazioni come la mia) da Salò fino a Chamonix e infine raggiunto la vetta del Bianco».

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