Piccoli paesi e grandi spese per le strade: Isola di Fondra è secondo in Lombardia

Dati Openpolis Nel comune gli abitanti sono 174: nel bilancio l’impegno pro capite arriva a 478 mila euro. Il sindaco Forchini: la cura del territorio è fondamentale. I problemi? La burocrazia e il personale ridotto.

Piccoli comuni e grandi responsabilità. Grandi costi. Quelli per viabilità e infrastrutture stradali sono tra i più forti, e pesano soprattutto in montagna: dove appunto i comuni sono più piccoli, e così si trovano a spendere cifre proporzionalmente incomparabili con i «cugini» più grandi. È quanto emerge da uno studio della Fondazione Openpolis, realtà che costantemente passa in rassegna i bilanci degli enti locali. Sulle spese appunto per viabilità e infrastrutture stradali, voce specifica dei rendiconti comunali, il quadro è netto: la spesa pro-capite, cioè in rapporto alla popolazione residente, è alle stelle soprattutto nei piccoli borghi vallari.

Quattro comuni orobici nella top ten delle spese

Nelle prime 10 posizioni della classifica lombarda, infatti, ci sono quattro comuni orobici con un preciso identikit: Isola di Fondra – al secondo posto nella graduatoria lombarda e al 16° in quella nazionale – nel 2020 ha speso per questa voce quasi 478mila euro, l’equivalente di 2.878,91 euro per ciascuno dei suoi 174 residenti; Moio de’ Calvi, al quinto posto regionale, ha messo a bilancio 420mila euro, pari a 2.079,43 euro per residente; Blello è ottava e ha speso 114mila euro, in pratica 1.544,14 euro per abitante; Carona, in nona posizione, sul tavolo ha messo quasi 389mila euro, 1.350,57 euro per abitante.

«La cura del territorio è fondamentale»

«La cura del territorio è fondamentale – commenta Carletto Forchini, sindaco di Isola di Fondra -. Sul tema della viabilità, per esempio, in questi anni abbiamo anche rifatto tutta l’illuminazione pubblica, passando ai led con risparmio energetico. In tempi recenti siamo intervenuti anche con reti paramassi e paravalanghe per mettere in sicurezza versanti e strade. Uno dei problemi dei piccoli comuni è però quello della complessità burocratica: c’è un’alta mole di lavoro a fronte di numeri ridotti di personale». La differenza nelle proporzioni è lampante: il comune di Bergamo, rendiconta Openpolis, per infrastrutture e viabilità nel 2020 ha speso sì 9,2 milioni di euro, ma corrispondono a 77 euro per abitante; Milano, che di milioni ne ha investiti addirittura 172, tira fuori però l’equivalente di 122,86 euro per residente.

Nell’analisi, specifica Openpolis, «sono comprese tutte le uscite legate al funzionamento e alla manutenzione di strade urbane, percorsi ciclopedonali e parcheggi. Sono considerate inoltre le spese per la riqualificazione stradale e la concessione dei permessi per le zone a traffico limitato. Infine, sono inclusi gli interventi sull’illuminazione stradale, sui semafori e sull’abbattimento delle barriere architettoniche. La voce riguarda esclusivamente le infrastrutture stradali, sono quindi escluse quelle relative ad altre vie di trasporto (come ad esempio le ferrovie) e non si considerano le uscite legate al trasporto pubblico».

«Per la sicurezza e l’agibilità delle strade sono necessari continui interventi di manutenzione, che sono svolti dai comuni nei tratti stradali a loro competenti. La gestione delle infrastrutture stradali è importante per garantire una mobilità sicura»

Territori estesi e frazioni

È lo stesso centri studi a rilevare come siano soprattutto i comuni più piccoli quelli a sborsare importi pro-capite più elevati: questione di morfologia del territorio, di reti stradali che si estendono su molti chilometri, magari per collegare frazioni isolate con pochi abitanti. «Strade, parcheggi, ma anche percorsi pedonali e ciclabili, rappresentano parte fondamentale del sistema infrastrutturale e della viabilità in un determinato territorio. Per la sicurezza e l’agibilità delle strade sono necessari continui interventi di manutenzione, che sono svolti dai comuni nei tratti stradali a loro competenti. La gestione delle infrastrutture stradali è importante per garantire una mobilità sicura. A seconda della tipologia dei collegamenti svolti, le strade vengono divise sul piano amministrativo in diversi livelli di competenza. In particolare, le strade comunali sono quelle che collegano le frazioni presenti nel comune o mettono in comunicazione il capoluogo con sedi di servizi di interesse collettivo come ad esempio aeroporti o stazioni ferroviarie», aggiunge l’analisi.

Nel 2020 investiti 89 milioni

Guardando solo alla classifica bergamasca della spesa pro-capite, cioè in rapporto ai residenti, occorre infatti arrivare alla 14esima posizione prima di incontrare un comune con più di mille abitanti (Calcio, che nel 2020 ha speso 457 euro per abitante); il primo Comune con più di diecimila abitanti è invece Osio Sotto, in 64esima posizione, a quota 155 euro pro-capite. In totale nel 2020 i comuni bergamaschi hanno investito per viabilità e infrastrutture stradali 89 milioni di euro; in media ciascun ente locale ha speso 376mila euro. Da un’altra prospettiva, calcolando i circa 1,1 milioni di residenti in terra orobica, i comuni bergamaschi hanno speso in media 80 euro per ciascun residente: un dato sotto la media nazionale, che si attesta invece a 183 euro per abitante, anche se – specifica Openpolis – «spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia».

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