Scuole troppo fredde, scoppia il caso. La Provincia: impianti vetusti e da rifare

L’emergenza.Le segnalazioni di gelo e malfunzionamento sono arrivate da molti istituti di città e provincia. Il consigliere delegato Valois: «I nostri tecnici intervenuti prontamente. Ma servono risorse per i lavori».

In classe con maglioni pesanti, guanti e, in alcuni casi, anche con coperte in cui avvolgersi. Hanno patito un bel po’ di freddo gli studenti bergamaschi che, dal momento in cui sono stati accesi gli impianti di riscaldamento delle scuole, si sono trovati a fare i conti con temperature decisamente troppo basse. E in queste settimane sono «fioccate» le segnalazioni di studenti, famiglie e insegnanti ai presidi e anche alla Provincia a cui compete la gestione. «Purtroppo gli impianti delle nostre scuole sono troppo vetusti. Stiamo facendo tutto il possibile» spiega Umberto Valois, consigliere delegato alla gestione del patrimonio edilizio e scolastico di Via Tasso.

Le segnalazioni del malfunzionamento degli impianti sono arrivate un po’ da tutti gli istituti superiori, anche della provincia. Dal Turoldo di Zogno all’Amaldi di Alzano, dal Quarenghi al Sarpi, i tecnici incaricati dalla Provincia hanno messo mano agli impianti per sbloccare le caldaie, sostituire i generatori, risolvere problemi legati alla telegestione. «Le lezioni del liceo da 15 giorni si svolgono a temperature impossibili, in alcuni casi e aule si toccano anche i 14 gradi» ha scritto un insegnante del Secco Suardo al nostro giornale. Una situazione che si è protratta per due settimane circa e che, grazie al pronto intervento dei tecnici della ditta appaltatrice del servizio per conto della Provincia, ora si sta normalizzando, spiegano dal liceo cittadino.

«Da un paio di giorni abbiamo risolto il problema – conferma la dirigente del Secco Suardo, Manuela Nicosia –. Effettivamente abbiamo avuto temperature troppo basse anche perché i caloriferi in alcuni casi erano solo tiepidi. È stata fatta più di una segnalazione alla Provincia che ogni volta ha inviato un tecnico, ma c’è voluto più di un intervento per risolvere tutti i problemi. Sempre per rispondere alle nostre necessità i tecnici hanno provveduto al prolungamento dell’orario di accensione della caldaia che adesso resta in funzione anche al pomeriggio, quando hanno lezione gli studenti dell’indirizzo musicale». Dal Secco Suardo al Sarpi il problema freddo tiene banco.

Le segnalazioni del malfunzionamento degli impianti sono arrivate dal Turoldo di Zogno dall’Amaldi di Alzano, dal Quarenghi fino al Sarpi,

«Dopo due settimane al freddo finalmente da due giorni abbiamo le aule calde – dichiara il dirigente del Sarpi, Antonio Signori –. Tutti gli anni purtroppo la nostra scuola deve fare i conti con il riscaldamento, ma mai come quest’anno. Speriamo che adesso sia effettivamente tutto a posto». «Il problema nella scuola è stato risolto già da una decina di giorni – sottolinea il dirigente del Palecapa, Imerio Chiappa –. Tra l’altro abbiamo chiesto, e ottenuto, il prolungamento dell’orario di accensione». Tutto risolto anche al liceo Lussana: «Abbiamo avuto un po’ di problemi al momento dell’accensione della caldaia che, tra l’altro, è in condivisione con il Vittorio Emanuele che ha avuto il nostro stesso problema – aggiunge la dirigente Stefania Maestrini –. Forse avrebbero potuto collaudare l’impianto un po’ prima della data dell’accensione, comunque i tecnici sono intervenuti subito».

Il fatto che le scuole si siano ritrovate contemporaneamente al freddo non è una semplice coincidenza e nemmeno frutto del caso, come confermano anche da Via Tasso: «Purtroppo gli impianti delle nostre scuole sono vetusti – sottolinea Valois –. Per questo, anno dopo anno le rotture sono sempre più frequenti. Detto questo, i tecnici della ditta appaltatrice e gli uffici provinciali competenti intervengono prontamente per garantire il necessario confort agli studenti. Abbiamo dato loro anche l’indicazione di alzare la potenza termica degli impianti. Sempre secondo le disposizioni normative. E questo nonostante il caro bollette. Da parte nostra stiamo facendo tutto il possibile, ma il vero problema resta, oltre agli impianti vecchi, il fatto che gli edifici andrebbero coibentati per evitare dispersioni di calore». «Gli interventi di isolamento e di efficientamento – conclude Valois – sono interventi costosi per cui servono risorse. Per questo siamo sempre alla ricerca di fondi attraverso i diversi bandi disponibili. Detto questo, continueremo nella programmazione del rinnovamento degli impianti tramite bandi o, quando possibile, impegnando l’avanzo di bilancio. Avanzo che però quest’anno, a causa del caro bollette, non c’è stato».

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