Tenta un furto su un’auto col disturbatore di frequenze, arrestato

Un quarantenne monzese, residente a Giussano, è stato arrestato domenica per tentato furto aggravato in piazza a Branzi dai carabinieri della locale stazione.

In tarda mattinata i militari lo hanno visto salire su un’auto da cui erano appena scese due persone, che avevano parcheggiato la vettura e si erano allontanate a piedi dopo aver chiuso l’auto con il telecomando della chiusura centralizzata. L’uomo è sceso dalla sua macchina e si è avvicinato alla vettura parcheggiata. Nella quale è entrato senza forzare la serratura della portiera; una volta all’interno, ha cominciato a rovistare sotto i sedili e nel vano portaoggetti del cruscotto.

I carabinieri lo hanno notato e si sono insospettiti. Così sono intervenuti e lo hanno bloccato. Hanno così scoperto che l’uomo aveva con sé un disturbatore di frequenze, che mette fuori uso i telecomandi delle chiusure centralizzate. Un dispositivo spesso utilizzato da bande di ladri nei parcheggi delle aree di servizio autostradali, dove dai veicoli spariscono soprattutto valigie.

Come viene usato il disturbatore di frequenze

I proprietari delle auto pensano che col telecomando scatti la chiusura automatica delle portiere, invece il disturbatore di frequenze usato dai malviventi fa sì che i «segnali» non giungano alla centralina elettronica della vettura, e in questo modo le portiere rimangono aperte. L’uomo, che ha numerosi precedenti e ha processi aperti per furto e truffa, lunedì i tribunale, davanti al giudice Andrea Guadagnino per l’udienza di convalida, ha ammesso l’addebito: «Ho difficoltà a trovare lavoro e devo mantenere 4 figli invalidi».

Il giudice ha convalidato l’arresto e disposto il divieto di dimora i Bergamasca (la Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari). Processo rinviato al 29 aprile su richiesta del difensore. Entro quella data il 40enne cercherà di risarcire il proprietario dell’auto.