Tutti assolti in Appello, la morte di Bara resta senza colpevoli

BRESCIA. Il ventenne precipitò in un dirupo a Ubiale Clanezzo durante un inseguimento. Assolti i tre imputati.

Nessun responsabile per la morte di Mamadou Liam Thiam, per gli amici Bara, che nella notte tra il 22 e il 23 luglio 2017 precipitò per 18 metri dopo aver scavalcato un muretto della provinciale a Ubiale Clanezzo, e perse la vita. Il ventenne stava scappando, inseguito da alcune persone, dopo una lite alla festa del paese. Il suo corpo fu ritrovato solo il giorno successivo.

Contro la sentenza di primo grado, la Procura aveva presentato Appello chiedendo la condanna per C. B. (unico condannato in primo grado per tentata violenza privata) e R. M. (assolto anche in primo grado) per omicidio preterintenzionale. Venerdì 16 dicembre la decisione di assoluzione della Corte d’appello di Brescia dall’accusa di morte come conseguenza di altro delitto. Per l’ipotesi di violenza privata, C.B. è stato assolto per difetto di procedibilità, in quanto in seguito alla riforma Cartabia serve la querela di parte.

La sentenza di primo grado nel 2022

La sentenza di primo grado risale al maggio 2022. Il pm Chiara Monzio Compagnoni aveva invocato la condanna a 11 anni per C. B. per omicidio preterintenzionale, omissione di soccorso e interferenza nei soccorsi. L’ipotesi di reato di omicidio preterintenzionale fu riqualificata dalla Corte d’assise in tentata violenza privata, emettendo una sentenza di condanna a otto mesi (con sospensione della pena e non menzione). Assolti anche R. M., l’altro principale imputato, per il quale erano stati chiesti dieci anni (anche lui accusato di omicidio preterintenzionale e omissione di soccorso), e I. B. che era accusata di omissione di soccorso (erano stati chiesti due mesi).

Il dramma

Il drammatico fatto risale alla notte tra il 22 e il 23 luglio 2017. Il ventenne, di origini senegalesi, perse la vita precipitando in un burrone. Secondo la ricostruzione, stava fuggendo dopo una lite scoppiata alla festa del paese con un altro ragazzo. Dalle indagini dei carabinieri, dietro il 20enne c’erano i tre finiti a processo a Bergamo. L’inseguimento sarebbe proseguito fino alla Provinciale che arriva a Zogno. Bara scavalcò il guardrail, proprio nel punto in cui si affacciava sul dirupo. Precipitò così per ben 18 metri. Questa caduta gli fu fatale. La scena fu ripresa dalle telecamere e il giorno successivo fu ritrovato il suo corpo.

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