Vandali sull’Alben, sfregiata la lapide del papà del «Gs Marinelli»

IN QUOTA. Un altro episodio, dopo i danneggiamenti in vetta alla Presolana.

Dopo la brutta sorpresa trovata nei giorni scorsi da un alpinista in vetta alla Presolana, dove sono stati danneggiati da vandali il libro di vetta, le foto ricordo di alcuni defunti e la campanella presente sulla croce, e l’ondata di sdegno che si è sollevata, si registra sulle montagne bergamasche un nuovo episodio di vandalismo ad alta quota: stavolta è toccato alla targa in ricordo di Marcello Noris, collocata a pochi metri dalla croce di vetta del monte Alben.

La targa danneggiata

La segnalazione è arrivata da Valeria Grigis, escursionista che lunedì 11 agosto, durante un giro di corsa sui sentieri della Val Serina, è arrivata sulla vetta dell’Alben (situata poco sopra i duemila metri di quota, raggiungibile da Zambla, da Serina o da Cornalba) e ha trovato, con sorpresa e sdegno, la targa evidentemente danneggiata. Con una serie di colpi, è stata ridotta in frantumi la fotografia di Noris. La targa commemorativa era stata posta nel 2014 dalla sezione alpinismo escursionistico del «Gs Marinelli» di Comenduno, frazione di Albino, in ricordo di uno dei suoi fondatori, scomparso nel dicembre del 2008. «L’Alben è una delle montagna che mio papà amava – ricorda il figlio di Marcello, Emilio, ora attivo lui stesso nel gruppo sportivo “Marinelli” come consigliere –. Era un grande appassionato di montagna e andava spesso sull’Alben, come faccio anch’io oggi. Per questo, insieme ad alcuni suoi amici, avevamo deciso di ricordarlo con una targa proprio in un suo luogo del cuore».

La notizia, giunta ieri anche a Enrico, lo ha lasciato indubbiamente con l’amaro in bocca: «Avevo sentito dei danni in Presolana, non avrei mai pensato che i vandali arrivassero anche sull’Alben. Ci dispiace, ma sicuramente andremo a ripararla».

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