Alghe nel lago d’Endine: «In tanti anni mai vista una simile esplosione»

IL FENOMENO. Via libera per rimuovere le macrofite.Quest’anno sono fiorite in maniera abnorme, causando problemi alle attività turistiche che sorgono sulle rive.

Torna a respirare il lago di Endine e tornano a respirare gli operatori turistici che fino ad oggi hanno rischiato di vedere rovinata dalle piante acquatiche la loro attività estiva: da alcuni giorni l’Autorità di bacino dei laghi di Iseo Endine e Moro sta raccogliendo le alghe macrofite che quest’anno si sono diffuse in modo abnorme rispetto al passato. Finora gli amanti dei tuffi si sono dovuti accontentare dei pochi punti di accesso al lago rimasti liberi e la pulizia avviata dall’Autorità di bacino consente ai pedalò di prendere il largo più agevolmente. La scorsa settimana invece numerosi pontili erano circondati dalle alghe, e uscire con la piccola barca a pedali in alcuni punti era diventato pressoché impossibile.

Situazione pesante tra Endine e Ranzanico

La situazione era particolarmente pesante nella parte di lago compresa fra Endine e Ranzanico: al K Beach di Endine il titolare Aldo Kola non usa mezzi termini: «Impressionante... non abbiamo mai visto una situazione del genere. I pedalò erano bloccati dalle alghe, tanti nostri clienti rinunciavano al loro utilizzo. Il problema è che gli anni scorsi l’Autorità di bacino effettuava una prima raccolta prima dell’inizio della stagione estiva, in tarda primavera. Quest’anno abbiamo dovuto aspettare metà luglio. Possiamo però dire che il lavoro è stato ben fatto, e mi auguro che se ci sarà bisogno venga ripetuto anche ad agosto».

«Il problema è evidente – aggiunge Omar Sangalli del negozio Tutto Pesca Lago Endine di Ranzanico – possiamo certamente dire che si tratta di un fenomeno eccezionale, perché si è manifestato con largo anticipo rispetto agli anni scorsi: di fatto, appena ha iniziato a fare caldo, le piante erano già almeno il doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Se non si interveniva per tempo, luglio e agosto sarebbero stati mesi estremamente critici. Tuttavia sostenere che la proliferazione delle piante acquatiche renda impossibile la pratica della pesca mi pare esagerato: non dimentichiamoci che, all’incirca, il lago è coperto da piante acquatiche per un 10% della sua superficie».

Situazione migliore a Monasterolo

Va meglio a Monasterolo del Castello dove Ilda Meli, che gestisce il bar del Parco Biali direttamente sulla spiaggia del paese, racconta: «Qui davanti a noi piante acquatiche non ne vediamo: sappiamo che il problema è molto accentuato verso San Felice e Endine, credo che la loro diffusione sia imputabile al fatto che quest’inverno non ha fatto freddo. Speriamo si trovi presto una soluzione».

Da quando, una quindicina di anni fa, il lago di Endine è tornato interamente balneabile il suo appeal turistico è decisamente cresciuto: la diffusione delle piante acquatiche ha fatto registrare presenze inferiori nei giorni feriali: la conferma arriva dai soldi incassati dai Comuni con i parcheggi a pagamento.

Ora però già dal fine settimana che sta per iniziare la situazione è nettamente migliorata. L’Autorità di bacino dei laghi di Iseo Endine e Moro, con la sua controllata Manutenzione e Promozione Laghi, si era messa a disposizione della Provincia di Bergamo, ente competente per questo tipo di interventi, e ha dovuto attendere il via libera da Via Tasso per tagliare le piante acquatiche almeno nella loro parte sommitale, quella che si sta espandendo sulla superficie del lago: ne sono già state raccolte per oltre 200 quintali di peso. Un intervento che secondo il giudizio del Circolo culturale Valle Cavallina rischia di essere soltanto un tampone provvisorio e non risolutivo, all’insegna di un’emergenza che invece avrebbe bisogno di una programmazione di lungo periodo per adeguare la rete fognaria e migliorare la gestione dei canneti, considerati un filtro naturale in grado di trattenere gli elementi inquinanti.

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