Annegato nel lago di Endine domenica, recuperato il corpo del 32enne

La notizia che purtroppo i familiari stavano aspettando: i vigili del fuoco di Bergamo hanno ritrovato nella tarda mattinata di mercoledì 5 luglio il corpo di Orlando Gonzales Puma, il boliviano trentaduenne inghiottito da domenica 2 luglio nelle acque del lago di Endine.

L’attività di ricerca coordinate dall’Ucl-Unità Comando Locale dei Vigili del Fuoco di Bergamo ha visto alternarsi i TAS di Bergamo, Brescia e Lecco, SAF Fluviali, Sommozzatori di Milano, Torino, Vicenza, Firenze, l’elicottero VF Malpensa, i Volontari di Lovere con l’imbarcazione VVF e i Sommozzatori Volontari di Treviglio. Le operazioni si sono concluse alle 12.30 circa.

Le ricerche sono andate avanti per tre giorni e nella tarda serata di martedì, al termine di un briefing tra le forze in campo, si è deciso di continuare a puntare sul sonar per scandagliare il fondo. Ore e momenti di dolore e attesa per gli amici e i familiari di Orlando, che era arrivato in Italia a fine 2015 e si era stabilito a Bergamo: negli ultimi tempi aveva trovato lavoro come operaio manutentore nel settore dell’edilizia per una cooperativa che opera alla Casa del Giovane di Bergamo.

Domenica a Ranzanico: ecco cosa è successo

Padre di due figli nati da un precedente matrimonio, Orlando domenica aveva noleggiato un pedalò a Ranzanico per trascorrere un pomeriggio di svago con l’attuale compagna Olga Gabriela Tangara Mamami, la figlia Miriam Rocio Ramallo Mamami, e un amico di famiglia, Pietro Castagna di Albino.

Gonzales era sul pedalò, mentre la compagna era in acqua, attaccata all’imbarcazione perché non sapeva nuotare e preferiva non allontanarsi. Miriam invece, riuscendo a stare a galla, aveva provato a fare qualche bracciata ma quando ha visto il pedalò allontanarsi per colpa del vento si è spaventata e ha chiesto aiuto: Orlando, pur non sapendo nuotare, è quindi entrato nel lago stando a galla con un salvagente e avvicinandosi piano piano alla ragazza. Insieme, attaccati allo stesso salvagente, i due avevano cercato di tornare al pedalò, ma l’uomo a bordo non riusciva ad andargli incontro e anzi l’imbarcazione continuava ad allontanarsi. Il 32enne boliviano si è quindi staccato dal salvagente, convinto che in poche bracciate avrebbe raggiunto il pedalò: quando mancava un metro o poco più, per cause ancora ignote, forse colpito da un malore, è finito sott’acqua e non è più riemerso. Le due donne hanno chiesto aiuto, ma l’uomo a bordo, che è sordomuto, non sentiva. Soltanto dopo diversi minuti, da riva, un residente di Ranzanico si è accorto di quanto stava succedendo e ha dato l’allarme: sul posto diversi mezzi di vigili del fuoco e ambulanze, ma di Orlando nessuna traccia.

Il corpo di Puma è stato portato all’obitorio dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Orlando lascia nel dolore Olga Mamami, la figlia Miriam e Fabiola Macias (la prima moglie) con i suoi due figli di 12 e 14 anni, Jhon e Steven.

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