Lame in azione sui canneti del lago d’Endine

Ambiente. Iniziate le operazioni di sfalcio sulle rive: l’intervento riguarda una superficie di oltre 44mila metri quadrati, terminerà entro febbraio per non disturbare la fauna lacustre.

Lungo le coste del lago d’Endine da qualche giorno hanno iniziato a imperversare gli ormai celebri «Truxor», i mezzi anfibi in possesso della Mpl, la ditta completamente pubblica che fa da braccio operativo dell’Autorità di bacino dei Laghi d’Iseo, Endine e Moro. A bordo delle macchine di fabbricazione svedese gli operai sono entrati in azione per eseguire un ampio sfalcio di canneti, soprattutto quelli che si trovano nella parte settentrionale del lago. Stando alle previsioni del progetto curato dalla società «Graia», con sede a Varese, lo sfalcio interesserà una superficie di oltre 44mila metri quadri di una vegetazione che va tenuta sotto controllo per evitare il sorgere di fenomeni d’impaludamento. Il grosso del lavoro sarà completato entro febbraio – spiega l’amministratore unico di Mpl Marco Terzi –, e il resto presumibilmente nell’autunno dell’anno prossimo».

Risanamento acque

La scadenza di febbraio è tassativa, ha a che fare con il rispetto dei cicli riproduttivi della fauna lacustre. Sempre tra il 2022 e il 2023 il piano fatto proprio dall’Autorità di bacino per «la tutela e il risanamento delle acque» locali (e finanziato in toto da Regione Lombardia per 364mila euro) ha in programma altre opere di una certa rilevanza. La prima, da novembre a gennaio e febbraio prossimi, s’incentra sulla creazione di alcuni canali in mezzo ai canneti e la deposizione di fascine per favorire le popolazioni ittiche: due canali principali in prossimità della foce del torrente Fossadone, a Endine Gaiano, e l’altro al confine tra Endine e Ranzanico. Lo scopo è rivitalizzare quelle zone, diversificare gli habitat naturali, incrementare la biodiversità e, almeno in area Fossadone, migliorare la qualità delle acque in entrata nel lago.

Specie infestanti

La seconda opera, in agenda la prossima estate, consiste nell’eradicazione del «Lagarosiphon major», un’alga originaria dell’Africa meridionale, nella lista nera delle specie infestanti di Regione Lombardia. Il vegetale è molto diffuso lungo le coste di Spinone, dove si stima che occupi una superficie subacquea di circa 6mila metri quadri. In questo caso si procederà con sfalci contenitivi (da giugno in poi) e con azioni sperimentali: la copertura del fondale con ghiaia e ciottoli e la posa di teli ombreggianti per impedire la ricrescita della piante. Grossomodo tra giugno e agosto, l’ultimo intervento porterà a rimodellare i passaggi per gli anfibi sulla sponda orientale del lago e a crearne due ex novo. Questo dovrebbe aiutare i rospi Bufo bufo e compagni a superare, tra marzo e aprile, l’ostacolo dell Sp 76 lungo la direttrice della loro migrazione: dalle alture verso il lago e ritorno.

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